Salgono a 5 le vittime della cisterna killer

Le sue condizioni erano apparse da subito disperate ma i dottori fino all\'ultimo hanno cercato di rianimarlo, di salvarlo. Invece, all\'alba del 5 marzo i medici dell\'ospedale di Monopoli si sono dovuti arrendere ed hanno dovuto annunciare la quinta vittima. Michele, la vittima più giovane della vicenda, è stato il secondo o il terzo soccorritore improvvisato a buttarsi, lunedì 3 marzo, nella cisterna per aiutare un amico-collega, Giuseppe Mangano, la prima vittima.
Le cinque vittime, causate dalla reazione chimica dello zolfo con l\'acqua spruzzata ad alta temperatura e le sostanze detergenti, non indossavano la maschera di protezione e secondo le prime indagini non ce ne erano proprio nell\'azienda Truck. Si riapre così il problema delle condizioni di sicurezza in cui lavorano nelle aziende. Le cinque persone coinvolte erano tre dipendenti effettivi, il titolare e un giovanissimo camionista di passaggio.
Le vittime verranno sottoposte tutte a autopsia, consulenza tossicologica e esami mirati, previsti per giovedì, per ulteriori accertamenti sulle cause della morte. L\'obiettivo dichiarato dal pm è l\'accertamento di tutti gli ingradienti della miscela assassina: un composto micidiale dello zolfo che allo stato puro non sarebbe risultato letale. Nel frattempo, il pm Giuseppe Maralfa ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo contro persone ancora da identificare. E il governatore della Regione, Nichi Vendola, ha destinato ai parenti delle vittime soldi presi dal fondo per le sponsorizzazioni.
Ma niente e nessuno potrà restituire loro i propri cari, morti per incoscienza, disattenzione o responsabilità altrui, ma in ogni caso ingiustamente.
