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Una madre compra una pagina di giornale per salvare il figlio

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midollo
Katia, una mamma disperata per le condizioni del figlio di 12 anni, compra una pagina di giornale per dare una possibilità di vita a suo figlio.

Bambino affetto da aplasia midollare, malattia contratta in conseguenza di una infezione virale. L\'aplasia midollare colpisce indifferentemente uomini e donne, ed è caratterizzata da un\'insufficienza funzionale grave del midollo osseo che provoca la scomparsa dei suoi elementi e di conseguenza la mancata produzione delle cellule del sangue. La carenza di queste cellule, globuli rossi, bianchi e piastrine, è incompatibile con la stessa vita e le conseguenze provocate sono molto simili a quelle causate dalla leucemia, vale a dire anemia, infezioni e emorragie.



All\'urlo disperato di mamma Katia di Foggia, è arrivata la risposta di Giorgio Ceroni di Cupra Marittima, nelle Marche. L\'uomo, aprendo il suo cuore e allungando la mano alla solidarietà, offre la propria disponibilità a donare il midollo osseo necessario al dodicenne. Verrà così sottoposto al prelievo del sangue per le verifiche necessarie ma, quasi sicuramente, non potrà portare a termine la propria volontà. Infatti Giorgio ha 52 anni e l\'età massima per un donatore è 40 anni. Stessa sorte è toccata al secondo uomo \"angelo\" che ha risposto all\'appello; Giuseppe Schirru, che vive a Lillabate vicino Palermo, di 43 anni.



Entrambi hanno spiegato come siano stati colpiti da un appello tanto disperato di un genitore che è costretta a comprare una pagina di giornale per aiutare il figlio, come se non esistessero organizzazioni nazionali e internazionali, esempio la banca mondiale del midollo, in grado di aiutarla. E che, pensando ai propri figli, non hanno esitato neanche un istante, poichè consapevoli che la sofferenza purtroppo esiste sono anche dell\'idea che se si può alleviarla con qualche piccolo contributo, vogliono farlo senza tirarsi indietro da un senso morale. Inoltre ribadiscono che ne vale la pena provarci, anche se il risultato non è garantito.



Infatti il cuore e la generosità prima o poi vengono sempre ripagati e, in ogni caso, aiutano e confortano chi vive il momento di difficoltà, poichè non si sente solo e abbandonato. Ora bisognerà, però, trovare un donatore compatibile di età compresa tra i 18 e i 40 anni che possa offrire il proprio aiuto morale e, soprattutto, pratico a Katia e suo figlio.



di Sudani Scarpini
redazione@viveremarche.it