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Cellulare e guida: un cocktail da evitare

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Parlare al cellulare mentre si guida l\'autovettura, sia che si parli con l\'auricolare sia senza, Ã¨ come bere un cocktel superalcolico quando si è astemi... ci si ubriaca!

E\' quanto emerso da uno studio condotto presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, che ha testato gli effetti provocati da una converszione al cellulare durante la guida in una simulazione su 29 volontari. Da questa \"misurazione\" risulta che il cocktel cellulare-guida taglia del 37% le risorse cerebrali destinate alla guida, e provoca sbandamenti, rallentamento dei riflessi e errori di distrazione simili a quelli causati dall\'alcol.

Marcel Just, il ricercatore, ha così smentito quanti pensano che usare l\'auricolare o il vivavoce non sia causa di distrazione. Infatti il suo studio si è basato su una conversazione telefonica, in cui chi guida assume il ruolo di ascoltatore passivo, ma sappiamo bene che nessuno mai è realmente un semplice ascoltatore passivo. Durante la conversazione capita sempre di rispondere e interloquire con l\'altro; se poi si tratta di una discussione accesa gli effetti peggiorano notevolmente.

Inoltre va ricordato come sottolinea lo stesso ricercatore che questi sono \"effetti indesiderati\" di una conversazione che è la cosa più semplice da fare con un qualunque telefono, perchè se si considera tutto ciò che si può fare con il cellulare, non si possono proprio misurare gli effetti: ad esempio quando si scrive un sms o quando si deve cercare un numero nella rubrica. Quindi non basta tenere le mani sul volante, bisogna anche avere il cervello sulla strada, ed evitare ogni tipo di distrazione, secondo Just.

Parere contrario, in parte, è quello dello psichiatra Luigi Janiri dell\'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che concorda con Just sul fatto che la telefonata non è mai un atto passivo e che quindi può distrarre il conducente. Ma, allo stesso tempo, disaccorda con il ricercatore, poichè pensa non si possa paragonare gli effetti causati dal cellulare con quelli causati dall\'alcol. Infatti, secondo lo psichiatra, l\'effetto dell\'alcol dura per un tempo più lungo di quello di una telefonata, inoltre l\'alcol riduce tutte le funzioni cognitive, rallenta i riflessi, diminuisce il livello di vigilanza, cose che a suo parere il cellulare non causa.

Poi i due esperti continuano la loro disputa, portando ciascuno un altro esempio. \"Ascoltare qualcuno al telefono - aggiunge Janiri che è anche neurologo - è un compito attivo perché impone di tenerci pronti a ribattere nella conversazione, poi entrano in gioco le emozioni indotte dalle parole della persona che ci parla, tutt\'altra cosa l\'ascolto della radio da cui possiamo distrarci in ogni momento\". E anche i passeggeri sono meno distraenti di una chiamata, rincara la dose Just, perché sono lì e capiscono quando è il momento di parlare o meno al guidatore, e lo comprendono se è preso dalla strada più che da loro. Oggi siamo abituati a fare più cose insieme, conclude Janiri, ma l\'effetto distraente è innegabile. \"La strada non é il luogo adatto per intrattenersi in una coinvolgente discussione di affari o personale - conclude Just - perché situazioni imprevedibili potrebbero coglierci alla sprovvista\".



di Sudani Scarpini
redazione@viveremarche.it