Tibet: manifestazione dei monaci tibetani

A Lhasa, in Tibet, un gruppo di monaci ha manifestato davanti ai giornalisti stranieri portati dal ministero degli Esteri cinese in visita nel paese, gridando a tutta voce solo: “Libertà, libertà”.
I circa trenta monaci, che hanno
manifestato per un quarto d\'ora vicino al più importante
tempio buddista tibetano, il Jokhang, hanno accusato il regime di
Pechino di mentire, insistendo sul fatto che le proteste non possono
essere addossate al Dalai Lama: “Vogliamo che il Dalai Lama torni
in Tibet, vogliamo essere liberi”. E continuano i manifestanti
prima di scoppiare a piangere: “Il Tibet non è libero”.
Infatti, i religiosi hanno ribadito ai giornalisti di essere prigionieri nel tempio dal 10 marzo, in seguito alle manifestazioni dalle quali sono partite le proteste, e che da allora le autorità cinesi non hanno ancora risposto alle domande sulla situazione dei vari templi. E da quel famoso giorno la polizia ha così circondato i principali monasteri, creando non poche difficoltà ai monaci per i rifornimenti di cibo.
