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Garlasco: rientro in villa per i genitori di Chiara Poggi

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villa di garlasco
Dopo otto mesi e mezzo dal delitto di Chiara Poggi, 26 anni, avvenuto il 13 agosto 2007 nella loro villetta di Garlasco, i genitori hanno ottenuto il permesso per tornare a vivere in quell’abitazione.

La loro villetta non è più sotto sequestro ed i coniugi Poggi hanno detto: “Anche se è dura e tutto qui parla di lei, dobbiamo pur ricominciare”.

Ora, finalmente, la vita può ricominciare anche in quella villetta in provincia di Pavia, ancora chiusa, tappezzata di rose sfiorite, biglietti di auguri per il ventisettesimo compleanno di Chiara, che purtroppo non c’è stato, e tanti peluche. E’ un momento drammatico e doloroso ma inevitabile, così, il capitano dei Carabinieri Gennaro Cassese accenna un sorriso mentre consegna le chiavi di casa ai genitori di Chiara, e toglie i sigilli al cancello.

Sigilli tolti per la prima vota da quel lontano 13 agosto 2007, giorno della tragedia, in cui la loro figlia venne uccisa, con uno strumento di morte mai trovato, proprio in quella villetta. La prima ricognizione è stata veloce, il trasloco definitivo avverrà con più calma nei prossimi giorni per cercare di tornare alla normalità, per quanto possa essere possibile.

Rita Preda, la mamma di Chiara, trattenendo le lacrime ma mostrando le proprie emozioni, all’uscita del giro in villa afferma: “E’ dura ma dobbiamo pur ricominciare. Sono preparata. Certo sarà difficile ritrovare l’equilibrio perduto”. Poi, unita al marito Giuseppe, riprende: “Adesso che sono stata qui inizio a capire meglio che cosa è successo.

Ho visto le macchie di sangue, sono ancora li sul pavimento e sulla scala che porta alla taverna, le laveremo via e terremo solo i ricordi, i ricordi felici di nostra figlia”. Taverna nella quale, il 13 agosto 2007 poco prima delle 14, fu ritrovato il corpo senza vita di Chiara dal fidanzato Alberto Stasi, che continua ad essere l’unico indagato.

E mentre i coniugi Poggi cercano di riprendere in mano la loro vita e di andare avanti, e la famiglia Stasi non parla, chiusa nella propria quotidianità, tutti a Garlasco e non solo aspettano la fine dell’inchiesta, che avanza lentamente. Una fine che probabilmente arriverà dopo l’estate, poiché la svolta che sembrava vicinissima non è mai arrivata ed i sospetti su Alberto non sono mai diventati certezze.

Ora, gli investigatori si affidano ad un ciuffo di capelli trovati in mano alla vittima, e che potrebbero appartenere all’assassino. Gli esami di laboratorio per estrarre il Dna sono già in corso, e forse così la scienza aiuterà i Carabinieri, che hanno setacciato la casa, ascoltato testi e studiato computer e telefonini, ad arrivare alla conclusione del caso.



di Sudani Scarpini
redazione@viveremarche.it






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