SEI IN > VIVERE ITALIA > ATTUALITA'

articolo
Ecomafia 2008: in Italia aumentata l\'attività del 27,3% rispetto al 2006

2' di lettura
2497

ecomafia
Ogni giorno vengono commessi 83 reati contro l’ambiente, pari a tre illeciti all’ora, per un totale di 30.124 reati. Dunque, nel 2007 le attività delle ecomafie in Italia sono aumentate del 27,3% rispetto all’anno precedente.

Questo è quanto emerso dal Rapporto 2008 di Legambiente. Nel corso dell’anno scorso sono aumentate anche le persone denunciate, giunte a 22.069 con un incremento del 9,7%, e dei sequestri effettuati, 9.074 con un incremento del 19%. Nel 2007 gli eco-reati accertati dai Carabinieri sono stati oltre 4.800, dei quali il 36% solo nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, al primo posto della classifica, Calabria, Puglia e Sicilia.

Maglia nera dunque alla Campania dove lo smantellamento illegale di rifiuti pericolosi si è sommato a quello urbano, entrambi gestiti male; seguita poi dal Veneto che si colloca al secondo posto di contro al sesto del 2006. Questo conferma quindi lo spostamento dell’illegalità dal sud verso il nord. Proseguendo con la graduatoria al terzo posto si colloca la Puglia, seguita da Lazio e Sicilia.

Il giro d’affari che se ne ricava è di 18,4 miliardi di euro, contraendosi di circa 4,4 miliardi di euro rispetto al precedente anno ma comunque pari a quasi un quinto del business totale annuo delle mafie. Il ridimensionamento è il risultato dell’attività preventiva e di repressione adottate nel 2007; ciò nonostante sono aumentati gli incendi boschivi dolosi e gli illeciti nei cicli del cemento e dei rifiuti.

Esempio eclatante, la scomparsa improvvisa di una montagna di rifiuti speciali alta poco meno di 2000 metri con base di 3 ettari. Inoltre nel 2007 rispetto all’anno precedente è aumentato l’assalto all’agricoltura.

Così, in conclusione della presentazione del Rapporto 2008 sulle Ecomafie, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, commenta la situazione: \"Le ecomafie gestiscono nel nostro Paese una vero e proprio sistema eco-criminale, estremamente flessibile e diversificato, al quale dobbiamo contrapporne uno legale ed eco-sostenibile. E dobbiamo saperlo difendere con strumenti adeguati.

Per questo, come ogni anno, rilanciamo la proposta di introdurre i delitti contro l\'ambiente nel nostro Codice penale, per punire in maniera congrua chi avvelena l\'aria che respiriamo, inquina l\'acqua, saccheggia il territorio, minaccia la nostra salute, penalizza le imprese pulite. Esistono già proposte di legge ampiamente condivise e un quadro di riferimento comunitario sostanzialmente definito.

Servono la volontà politica e il tempo per farlo, due condizioni che ci auguriamo siano soddisfatte in questa legislatura. E\' urgente, inoltre, restituire la commissione parlamentare d\'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e reintrodurre il fondo per la demolizione degli ecomostri\".



ecomafia