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Allarme per gli elefanti: ritorna il commercio d’avorio

Dopo un divieto lungo 19 anni, sta per ritornare in commercio l\'avorio. Il Cites, l\'organismo delle Nazioni Unite che veglia su fauna e flora che rischiano l\'estinzione, si riunirà domani a Ginevra per autorizzare la vendita di oltre cento tonnellate del materiale ricavato dalle zanne degli elefanti. La decisione è stata spinta dall\'aumento esponenziale della domanda cinese.
Gli ambientalisti hanno presto lanciato l\'allarme, temono l\'inizio di una nuova strage di dimensioni simili a quella che negli anni \'80 portò all\'abbattimento di circa settecentomila esemplari solo nel continente africano.
Già nel 1997, nonostante la proibizione, il Sudafrica, la Namibia, il Botswana e lo Zimbabwe, convinsero la Cites ad autorizzare il commercio delle zanne di elefanti morti per cause naturali. Lo sviluppo vertiginoso di Pechino ha aumentato la fame di oggetti di lusso: se martedì la Cites darà il via libera alla vendita di 108 tonnellate, il Paese sarà il maggiore acquirente, sempre che riesca a farsi riconoscere lo status di nemico del traffico illegale.
Già i pachidermi sono costretti a vivere in territori sempre più ristretti dal taglio delle foreste e dall\'espansione indiscriminata delle piantagioni: un\'eventuale ripresa degli abbattimenti potrebbe dar loro il colpo di grazia. Nonostante le leggi, però, il traffico illegale continua, spesso l\'avorio illegale viene offerto su Internet.

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