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Israele e Hezbollah, scambio di prigionieri

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Cinque libanesi hanno attraversato il confine per entrare in Libano dopo essere stati liberati da Israele, che a sua volta ha ricevuto in cambio i cadaveri di due soldati a seguito di un accordo di scambio di prigionieri con Hezbollah.

Lo scambio si è reso possibile nel quadro di un accordo mediato dalla Germania, che ha permesso agli Hezbollah di ricevere in cambio cinque detenuti libanesi e i resti di circa 200 guerriglieri uccisi in passati attacchi contro Israele.

Per lo stato ebraico la decisione più difficile è stata l\'assenso alla liberazione di Samir Quntar, un druso libanese, da 30 anni in prigione per l\' uccisione di tre israeliani, tra i quali un bambina di quattro anni, in un attacco a Nahariya nel 1979.

A Beirut sono echeggiate raffiche di mitra al cielo in segno di giubilo e nella sala vip dell’aeroporto di Beirut, dove sono attesi i cinque ex prigionieri, la folla ha applaudito a lungo.

Eldad Regev e Ehud Goldwasser, i due soldati israeliani rapiti il 12 luglio 2006 dagli Hezbollah in un attacco sul confine israelo-libanese che innescò il conseguente conflitto, sono tornati oggi a casa in due bare di legno nero.

Fino all’ ultimo minuto gli Hezbollah hanno voluto tenere all\'oscuro le famiglie sulla sorte dei soldati. “E\' stato un momento orribile - ha detto Zvi Regev, padre di Eldad - vedere porre sul terreno prima una bara e poi l\'altra. Ho spento la televisione, non avevo più la forza di continuare a vedere”.



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