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Troppo anche per An e Pdl il dito medio di Bossi

È stato troppo anche per An e Pdl il dito medio alzato di Bossi relativo all’Inno di Mameli. Troppo gli insulti agli “insegnanti meridionali”. Così, dopo le richieste delle opposizioni, oggi alla ripresa dei lavori nell\'aula di Montecitorio il presidente Fini ha severamente ricordato al senatur leghista quelli che sono i suoi obblighi istituzionali.
Nell’aula di Montecitorio, subito dopo l’intervento di
Walter Veltroni che chiede un pronunciamento sul caso Bossi da parte del premier, prende la parola il capogruppo
della Pdl Fabrizio Cicchitto, che rispedisce
al mittente le critiche di Veltroni, respinge “le trappole”e ribadisce il vincolo politico di maggioranza con
Bossi, dopo aver
scatenato una bufera politica, garantisce che: “Il federalismo non è la seccessione, rispetterà l\'unità nazionale”.
Ribadisce poi le sue critiche all’Inno di Mameli e si dice convinto che “neanche al popolo piace un inno che parla di
schiavitù. Il vero inno è \'La canzone del Piave\'. Ha qualcosa di molto bello,
che ricorda
Fini ha usato parole nette. “Non ho difficoltà a dire che quando si agisce in nome della Repubblica, nessuno, men che meno un ministro può permettersi di offendere il sentimento nazionale di cui anche l\'inno fa parte”.

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