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Il clan dei Casalesi voleva acquistare la Lazio

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Dieci ordinanze di custodia cautelare per riciclaggio sono state emesse ieri dalla magistratura di Roma, dietro ci sarebbe un tentativo di acquisto della società biancoceleste fatta con fondi del clan dei Casalesi, anche con atti violenti e intimidazioni mafiose.

Ieri mattina sono scattati sette arresti, tre latitanti e il sequestro di due milioni di euro, parte del denaro che il clan dei Casalesi aveva investito per la scalata della società Ss Lazio. Questo il bilancio dell’operazione Broken Wings, svolta dalla Guardia di finanza e dalla Digos di Roma.

Il clan camorristico dei Casalesi voleva comprare la Lazio grazie a un giro di riciclaggio che riguardava, oltre all\'Italia, anche l\'Ungheria e la Svizzera. Tra i destinatari dei provvedimenti ci sarebbe anche l\'ex attaccante biancoceleste Giorgio Chinaglia, che due anni fa sfuggì all\'arresto perché residente negli Stati Uniti.

Il dirigente della Digos Lamberto Giannini ha spiegato che: Giorgio Chinaglia ha funzionato da figura carismatica utile al clan camorristicoperché capace di creare il consenso dei tifosi sulla cessione della società calcistica”.

Nel 2006 Chinaglia per ostacolare l\'individuazione dell’origine illecita delle somme aveva reso dichiarazioni alla stampa sull’interessamento all’acquisto della società calcistica da parte di un’azienda farmaceutica ungherese, la Richter Gedeon Rt, con l’obiettivo di provocare forti oscillazioni al titolo della Lazio e indurre Lotito a cedere la propria quota di maggioranza.