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Napolitano promulga il Lodo Alfano, ma Di Pietro non ci sta

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Come previsto, mercoledì pomeriggio il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il Lodo Alfano che era stato in precedenza approvato in via definitiva dalle Camere. Nel 2004 il Lodo Schifani, provvedimento analogo, era stato bocciato per palese incostituzionalità. Numerose le voci di protesta, prima tra tutte quella di Di Pierto.

 

Napolitano ha promulgato mercoledì la legge sulla giustizia che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato, il cosiddetto lodo Alfano. Un comunicato stampa del Quirinale spiega che durante l’iter parlamentare non ci sono state modifiche all’impianto del disegno di legge che Napolitano aveva trasmesso alle Camere il 2 luglio scorso e che allora era risultato rispondere ai rilievi formulati dalla Corte costituzionale nella sentenza del 2004.

Il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro così ha commentato la firma di Napolitano: “Rispettiamo la decisione del capo dello Stato, ma non la condividiamo per niente. Io la penso come quei cento costituzionalisti che hanno detto che questa legge sia incostituzionale. E comunque è immorale”.


Poi l’ex pm ha ribadito l’intenzione di iniziare una raccolta di firme per un referendum abrogativo: “Nei prossimi giorni andremo alla Cassazione per depositare il quesito referendario, raccoglieremo le firme e chiederemo ai cittadini italiani se stanno dalla parte di quelli che vogliono la legge uguale per tutti oppure se stanno dalla parte di quelli che non vogliono che non si sappia che il presidente del Consiglio è un mascalzone”.