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Veltroni a Fini: “Diritto di voto agli immigrati”

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Gianfranco Fini ne parlò quando era vicepremier nel 2003, suscitando non poche polemiche all’interno del suo partito. Ora Walter Veltroni prende carta e penna, e ricordando esplicitamente quella presa di posizione, rilancia la proposta che anche gli immigrati votino per eleggere sindaci e presidenti di Provincia e Regione.

Nella lettera Veltroni avanza proposte concrete a Fini: “Nei prossimi giorni sarò primo firmatario di una proposta di legge costituzionale. E le chiedo fin d\'ora, con questa mia lettera, di adoperarsi per consentire la sua più ampia discussione da parte della Camera dei deputati e di accelerarne quanto più possibile l\'iter”.

Veltroni ribadisce nello scritto la necessità del diritto di voto agli immigrati nelle amministrative, e quello a essere eletti nelle istituzioni locali, visti come strumenti utili alla ricerca e promozione dell\'integrazione.

Così scrive il leader del Pd: “Il diritto di voto, la partecipazione, sono un vincolo, un\'ulteriore assunzione di responsabilità verso la comunità in cui si vive, e insieme uno strumento di integrazione e di condivisione di un comune patrimonio di valori civili”.

Le reazioni non si fanno attendere. Luca Vilontè dell’Udc così commenta: “Senza la cittadinanza, più seria nei tempi e nelle prove da superare, non è ragionevole immaginare di concedere il diritto di voto”. Una “proposta fuori dal mondo” per il leghista Luciano Dussin.


Sulla stessa linea Maurizio Gasparri: “La Costituzione non si cambia, la solidarietà agli immigrati in Italia è forte”. Ma reazioni negative arrivano anche dall’Italia dei Valori, Antonio di Pietro gela l\'iniziativa di Veltroni: “Non si metta a fare annunci anzi tempo e fuori tempo”.