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Il Papa: religione è liberazione dagli idoli

Nella messa di sabato mattina, 13 settembre, davanti a oltre duecentomila fedeli, il Pontefice aggiunge un nuovo tassello al grande affresco sul rapporto tra ricerca religiosa e radici culturali dell\'uomo, proposto la sera prima al mondo intellettuale francese.
Ratzinger non nasconde la preoccupazione di mostrare ancora una volta a tutti - credenti e non - che l\'annuncio cristiano non è un \"fatto cieco\" ma il frutto della ragione creatrice, così come si legge proprio nella frase giovannea. E, come tale, può essere accettato e compreso dagli uomini di ogni tempo e latitudine.
Per questo il Pontefice sceglie come sfondo della sua \"lezione\" inconsueta e ispirata al mondo culturale transalpino l\'esperienza del monachesimo occidentale, che con il suo \"cercare Dio\", quaerere Deum, ha indicato una strada \"oggi non meno necessaria che in tempi passati perché una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio - ammonisce guardando al presente - sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell\'umanesimo\".
