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Cagliari: è iniziata la rivoluzione della televisione
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Da mercoledì 15 ottobre sono stati spenti i primi ripetitori televisivi analogici, liberando frequenze per i ripetitori digitali che permettono la trasmissione di un numero molto maggiore di canali. Il processo durerà fino al primo novembre, quando in tutta la Sardegna sarà possibile guardare la televisione soltanto attraverso il decoder digitale.
La Sardegna sarà la prima regione europea ad adottare integralmente il nuovo standard televisivo. La prossima regione sarà la Valle D’Aosta e entro il 2009 toccherà anche al Piemonte occidentale, al Trentino e Alto Adige (inclusa la provincia di Belluno), al Lazio e alla Campania.
Lo switch off della tv analogica proseguirà nel 2010 con il Piemonte orientale, la Lombardia e nella seconda metà dell’ anno, con l’Emilia Romagna, il Veneto (incluse le province di Mantova e Pordenone) il Friuli Venezia Giulia, e la Liguria. Nel 2011 toccherà a Marche, Abruzzo e Molise (inclusa la provincia di Foggia), Basilicata e Puglia (incluse Cosenza e Crotone). Infine nel 2012 Toscana e Umbria (con La Spezia e Viterbo) nel primo semestre e nel secondo semestre chiuderanno Sicilia e Calabria.
Il passaggio al digitale terrestre comporterà la possibilità di fruire liberamente di molti più canali televisivi. Ad esempio la Rai in sardegna proporrà RaiUno, Raidue, Raitre, Rai4, RaiGulp, Raisport+, RaiEdu 1 e 2, RaiNews24, i canali radiofonici Radio1, Radio2, Radio3 e Auditorium ed alcuni canali di test per i servizi di pubblica utilità interattivi.
In Sardegna si calcola che alla fine i canali che saranno trasmessi saranno oltre 150. C\'è molta attesa per vedere come la nuova offerta televisiva influenzerà i dati auditel.
Critiche alle modalità con cui sono state espresse dal Sole24Ore che sostiene come l\'assegnazione delle frequenze \"riproduce i livelli di concentrazione e i rapporti di forza esistenti nella tv analogica. Il metodo negoziale scelto dal Ministero delle Comunicazioni (nell\'era Prodi) e dall\'Agcom, ha determinato un\'evidente disparità nel numero di reti digitali (multiplex) assegnati a due maggiori soggetti del sistema\". In pratica i dati auditel non cambieranno di molto rispetto ad oggi.
Lo switch off della tv analogica proseguirà nel 2010 con il Piemonte orientale, la Lombardia e nella seconda metà dell’ anno, con l’Emilia Romagna, il Veneto (incluse le province di Mantova e Pordenone) il Friuli Venezia Giulia, e la Liguria. Nel 2011 toccherà a Marche, Abruzzo e Molise (inclusa la provincia di Foggia), Basilicata e Puglia (incluse Cosenza e Crotone). Infine nel 2012 Toscana e Umbria (con La Spezia e Viterbo) nel primo semestre e nel secondo semestre chiuderanno Sicilia e Calabria.
Il passaggio al digitale terrestre comporterà la possibilità di fruire liberamente di molti più canali televisivi. Ad esempio la Rai in sardegna proporrà RaiUno, Raidue, Raitre, Rai4, RaiGulp, Raisport+, RaiEdu 1 e 2, RaiNews24, i canali radiofonici Radio1, Radio2, Radio3 e Auditorium ed alcuni canali di test per i servizi di pubblica utilità interattivi.
In Sardegna si calcola che alla fine i canali che saranno trasmessi saranno oltre 150. C\'è molta attesa per vedere come la nuova offerta televisiva influenzerà i dati auditel.
Critiche alle modalità con cui sono state espresse dal Sole24Ore che sostiene come l\'assegnazione delle frequenze \"riproduce i livelli di concentrazione e i rapporti di forza esistenti nella tv analogica. Il metodo negoziale scelto dal Ministero delle Comunicazioni (nell\'era Prodi) e dall\'Agcom, ha determinato un\'evidente disparità nel numero di reti digitali (multiplex) assegnati a due maggiori soggetti del sistema\". In pratica i dati auditel non cambieranno di molto rispetto ad oggi.

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