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Tanzania: strage di albini

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Hanno marciato per chiedere protezione per gli albini e contro la superstizione, le persone che ieri hanno partecipato alla manifestazione a Dar es Salaam organizzata dall’associazione degli albini della Tanzania.
Non meno di 28 albini sono stati uccisi dallo scorso anno nel nord del paese a causa della credenza popolare, alimentata da fattucchieri e “medici tradizionali”, secondo cui parti del loro corpo servono in pozioni e rituali magici per attirare la buona fortuna e la ricchezza.

L’albinismo è una anomalia congenita ereditaria che, a causa dell’assenza di un enzima che sintetizza la melanina, si manifesta con una quasi totale mancanza di pigmentazione nella pelle, nei capelli, nei peli, nelle ciglia e nell’iride.

Il presidente tanzaniano Jakaya Kikwete, parlando ai dimostranti alla fine della marcia, ha fermamente condannato questa pratica contro cui ha avviato una campagna nazionale; ha inoltre reso noto che 47 persone sono state arretrare per essere interrogate in relazione agli omicidi. Kikwete ha promesso un attivo coinvolgimento delle autorità per combattere il fenomeno e il traffico che si è creato intorno ad esso.

Al-Shaymaa Kwegyr, una donna albina recentemente nominata deputata dal presidente, ha detto che esistono bande criminali legate a questa superstizione. Almeno due omicidi di albini sono avvenuti recentemente anche nel confinante Burundi, nella provincia di Ruyigi, dove la polizia ha scoperto che le parti delle vittime sono vendute in Tanzania.

Siamo terrorizzati anche di stare da soli o di andare da qualunque parte non accompagnati per evitare ogni rischio” ha detto Ernest Kimaya, presidente dell’Associazione degli albini della Tanzania durante la manifestazione. Un terrore condiviso dagli albini anche oltre il confine burundese dove le autorità locali hanno deciso di trasferire tutti i 45 albini della provincia nel capoluogo Ruyigi per maggior sicurezza; 25 di loro sono già ospitati nella residenza personale del capo della Procura locale.