SEI IN > VIVERE ITALIA > POLITICA
articolo
Il dissidente cinese Hu Jia vince il Premio Sakharov per i diritti umani
2' di lettura
3651

Se la Svezia ha avuto paura delle minacce cinesi, il parlamento europeo non si è fatto intimidire ed ha assegnato a Hu Jia, detenuto in Cina per reati d’opinione, il Premio Sakharov per i diritti umani.
Attribuendo a Hu Jia il premio Sakharov, il Parlamento europeo riconosce con forza e con decisione la lotta quotidiana di tutti i difensori dei diritti umani in Cina.
Hu Jia, pechinese di 35 anni, ha denunciato lo scandalo dell’Henan, la provincia nella quale alla fine degli anni 90 migliaia di contadini hanno contratto l’Aids attraverso trasfusioni di sangue infetto, ha creato insieme alla moglie un blog per denunciare la mancanza di democrazia e di libertà in Cina ed ha realizzato un film nel quale documenta la presenza costante della polizia nella sua vita e in quella della sua famiglia.
Hu Jia è diventato, in Cina e all’estero, un simbolo di chi lotta con coraggio per i diritti. Lo scorso dicembre è stato arrestato per avere criticato il governo, per iscritto e su internet, per la violazione dei diritti, ultimamente per la demolizione di interi quartieri a Pechino per la costruzione di opere olimpiche. Ad aprile è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere per “istigazione alla sovversione contro lo Stato”, per gli articoli su internet che rivelano i suoi “rapporti con le potenze straniere, tesi a screditare l’immagine della Cina”. Sua moglie Zeng Jinyan è da mesi agli arresti domiciliari sorvegliata a vista, insieme alla figlia di pochi mesi.
Un attacco alla sovranità della Cina. Il governo di Pechino reagisce con fastidio all’assegnazione del premio Sakharov 2008 a Hu Jia. “Dare il premio a un simile criminale è un’interferenza nella sovranità giurisdizionale della Cina ed è del tutto in contrasto con lo spirito del riconoscimento. Al riguardo la Cina ha già avanzato le proprie rimostranze all’Unione europea”.
Hu Jia, pechinese di 35 anni, ha denunciato lo scandalo dell’Henan, la provincia nella quale alla fine degli anni 90 migliaia di contadini hanno contratto l’Aids attraverso trasfusioni di sangue infetto, ha creato insieme alla moglie un blog per denunciare la mancanza di democrazia e di libertà in Cina ed ha realizzato un film nel quale documenta la presenza costante della polizia nella sua vita e in quella della sua famiglia.
Hu Jia è diventato, in Cina e all’estero, un simbolo di chi lotta con coraggio per i diritti. Lo scorso dicembre è stato arrestato per avere criticato il governo, per iscritto e su internet, per la violazione dei diritti, ultimamente per la demolizione di interi quartieri a Pechino per la costruzione di opere olimpiche. Ad aprile è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere per “istigazione alla sovversione contro lo Stato”, per gli articoli su internet che rivelano i suoi “rapporti con le potenze straniere, tesi a screditare l’immagine della Cina”. Sua moglie Zeng Jinyan è da mesi agli arresti domiciliari sorvegliata a vista, insieme alla figlia di pochi mesi.
Un attacco alla sovranità della Cina. Il governo di Pechino reagisce con fastidio all’assegnazione del premio Sakharov 2008 a Hu Jia. “Dare il premio a un simile criminale è un’interferenza nella sovranità giurisdizionale della Cina ed è del tutto in contrasto con lo spirito del riconoscimento. Al riguardo la Cina ha già avanzato le proprie rimostranze all’Unione europea”.

SHORT LINK:
https://vivere.me/evno