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Pisa: cartello contro la pillola del giorno dopo, stipendio ridotto per un mese

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Norlevo, la pillola del giorno dopo
A fine marzo a due ragazze nell\'ospedale pisano fu negata la pillola del giorno dopo, il farmaco che si può prendere per evitare una gravidanza indesiderata dopo un rapporto a rischio la cui efficacia è legata ai tempi di assunzione.
Alcuni medici del servizio di guardia medica obiettavano che poteva essere segnata anche il giorno successivo dal medico di famiglia, mentre altri, nel dibattito che ne seguì, rilevarono che gli effetti del farmaco in assenza di apposite analisi potevano essere pesanti e che proprio per questo alcuni la sconsigliavano. Si aprì un caso etico sulla non innocuità del farmaco, sulla posizione degli obiettori che si dichiarano avversi perfino alla pillola in sé e su chi vede invece nella richiesta di terapia di un paziente un diritto che il medico, per deontologia professionale, deve assolvere.

Il collegio arbitrale di medicina generale della Regione Toscana ha espresso un giudizio sanzionando, degli 11 medici di turno, solo una dottoressa che aveva esposto un cartello con scritto: \"Non si prescrive la pillola del giorno dopo\" con una multa pari al 10% dello stipendio di un mese.
Il collegio, nelle sue motivazioni ha rilevato che \"non vi è stato danno specifico in quanto, come è emerso dagli atti, il norlevo, vale a dire la famosa pillola del giorno dopo, quando necessario ed opportuno a giudizio del medico, è stato regolarmente prescritto dai medici del servizio di guardia medica\".

Dallo scorso inverno a Pisa non ci sono stati più problemi del genere: \"Dai controlli a campione che effettuiamo periodicamente - spiega il direttore sanitario dell’Usl 5 Rocco Damone - non ci risultano denunce di mancate prescrizioni né ufficiali né ufficiose. Anche perché i medici che eventualmente possono appellarsi alla clausola di coscienza sono la minoranza\".

Sul caso divampa la polemica. Giovanni Belcari, portavoce dei 140 medici pisani che rivendicano la libertà di un medico di decidere se prescrivere o meno il Norlevo: \"Il primo a dover prendere atto della inconsistenza di tutte le accuse infamanti rivolte ai loro iscritti deve essere il presidente dell’Ordine dei medici Giuseppe Figlini, è stato completamente incapace di prendere le difese dei medici di guardia. Se non lo avesse fatto un movimento spontaneo, essi sarebbero stati completamente abbandonati. Alla fine di tutta la vicenda un solo medico è stato sanzionato e per una questione prettamente procedurale. Bella figura\".


Norlevo, la pillola del giorno dopo