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Internet è scomodo, censure in tutto il mondo

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Da oriente fino agli Usa, la rete internet sta sempre più diventando un\'arma a doppio taglio per la classe politica mondiale. La soluzione? La censura.
Il fatto più grave arriva sicuramente dall\'Iran dove il governo locale ha bloccato l\'accesso a 5 milioni di siti. \"Il nemico abusa della rete per cercare di invadere l’identità religiosa\" della Repubblica islamica.\" Ha spiegato il consigliere del procuratore generale, Abdol Samad Khorramabadi. Non meno serena la situazione nell\'estremo oriente. Il Ministero delle comunicazioni tailandese ha infatti oscurato siti reputati responsabili di offese alla monarchia, minacce alla sicurezza nazionale, disturbo dell’ordine e atti osceni. Un lavoro certosino quello dei censori tailandesi i quali hanno limitato anche le possibilità di aggirare i filtri, bloccando alcuni server proxy e chiedendo a Google di rimuovere dall’archivio le pagine indesiderate.

Ma il mondo occidentale non è da meno. Dopo la legge \"ammazzablog\" in Italia, anche l\'Australia auspica un clima di isolamento informativo. Ecco quindi che il Parlamento sta considerando la possibilità di istallare dei filtri per il traffico web dell’isola con il resto del mondo. E il lungo braccio della censura arriva fino in America dove Internet e nato e dova ha al momento il più forte impatto sociale. Negli States sono state avanzate alcune proposte alla Fcc (equivalente dell’italiana Agcom) per eliminare “qualsiasi immagine o testo che sarebbe dannoso a giovani e adolescenti” al di sotto dei 18 anni di età. In Argentina i giudici di Buenos Aires hanno deciso che le notizie sul neo Ct Diego Maradona dovranno essere filtrate dai motori di ricerca Google e Yahoo.

Internet nel mirino anche nel vecchio continente. Nella vicina Germania la versione locale di Wikipedia è stata bloccata per due giorni: un deputato del partito di sinistra Linke, Lutz Heilmann, aveva chiesto all’autorità giudiziaria di indagare su alcune informazioni della voce che lo riguardava nell’enciclopedia online più grande del mondo. Più che del suo passato nella Stasi (peraltro noto), Heilmann era preoccupato perché si potevano leggere due notizie false (cioè che non aveva finito l’università ed era stato coinvolto in una società pornografica). Risultato: censurata l’intera versione tedesca di Wikipedia. Il blocco è stato rimosso dopo che il deputato ha ritirato la denuncia, ma nel frattempo le donazioni per l’opera culturale lanciata da Jimmy Wales sono quintuplicate, arrivando a 6mila euro al giorno.

Che la cultura cinese della censura sia già arrivata anche ad occidente?


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