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Il lato positivo della crisi: crolla il prezzo del greggio

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Non tutto il male viene per nuocere, è proprio il caso di dirlo. La grande crisi finanziaria mondiale infatti ha infondo alcuni aspetti positivi che vanno comunque analizzati, primo fra tutti il crollo verticale del prezzo del greggio.
Doppo l\'ennesima giornata nera delle borse di tutto il pianeta, una buona notizia trapela fra i numeri in rosso dell\'economia mondiale: il prezzo del petrolio greggio al barile è tornato quello di tre anni fa. Una recessione lampo per l\' \"oro nero\". A diffondere i dati è la Nymex, la grande Borsa americana dei metalli e dell\'energia che ha letteralmente spostato la lancetta tre anni inditero.

Nel 2005 infatti il prezzo del greggio oscillava fra i 40 e i 60 dollari al barile, proprio come ore: 50 dollari al barile, -7%. Un crollo che si sta lentamente riperquotendo sul costo della benzina, in calo. Un dato positivo all\'interno della negatività attuale dell\'economia.

Il crollo del greggio inoltre mette in risalto un altro aspetto: l\'inaffidabilità delle previsioni. Nel 2005 i grandi economisti finanziari avevano predeto l\'aumento del costo del petrolio fino a 100 dollari al barile, nel luglio di quest\'anno il costo del petrolio era di 148 dollari. Sulla scia di questi numeri l\'ipotesi che nel giro di pochi anni si potesse toccare i 200 dollari si fece insistente. Ma così non è stato.

E domani che succede? Il petrolio come tutti i carburanti fossili è destinato a terminare. Sebbene nel 2008 la richiesta di greggio sia scesa per la prima volta negli ultimi 25 anni, il prezzo è destinato a salire. La previsione di petrolio a 200 dollari, quindi, rischia di essere soltanto rinviata.