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Istat: a dicembre, retribuzioni +3,8% su base annua e +0,3% su base mensile

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A dicembre in Italia si è registrato un aumento delle retribuzioni contrattuali orarie. L\'incremento, del 3,8% su base annua e dello 0,3% su base mensile, segnalato dall\'Istat, è dovuto al rinnovo di molti contratti e all\'indennità di vacanza contrattuale nella pubblica amministrazione.

Nel corso del 2008, le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un aumento medio del 3,5% rispetto all\'anno precedente, a fronte di un costo della vita in aumento del 3,3%.


Nel dettaglio, le variazioni annue delle retribuzioni contrattuali orarie significativamente superiori alla media si sono registrate, secondo i dati Istat, nelle assicurazioni (+6,3%), pubblici esercizi e alberghi (+6%), ministeri (+5,2%) e scuola (+4,9%). Incrementi più contenuti si sono avuti nell\'agricoltura (+0,9%), nei servizi privati alle famiglie (+2%), nel commercio (+2,1%), nella gomma e plastica, e nella carta editoria e grafica (per entrambi +2,2%).


Questa variazione, dovuta al rinnovo di 36 contratti che hanno coinvolto più di 7,8 milioni di dipendenti, pari al 61,9% del totale del monte retributivo contrattuale, è la più alta dal 1997. Inoltre, l\'incremento registrato a dicembre -sottolinea l\'istituto di ricerca - deriva dal pagamento dell\'indennità di vacanza contrattuale per il biennio 2008-2009 all\'insieme dei dipendenti delle amministrazioni centrali, quali ministeri, scuola, monopoli e agenzie fiscali.


Dunque, la stagione contrattuale del 2008 è stata particolarmente intensa, con un aumento del 3,8% rispetto a dicembre 2007 e dello 0,3% rispetto al mese precedente, a fronte di una inflazione pari al 2,2%.


Ilconfronto settoriale evidenzia così che, a dicembre, gli incrementi più elevati si sono osservati per scuola (+6%), regioni e autonomie locali (+5,7%), credito (+5,6%), servizio sanitario nazionale (+5,5%), pubblici esercizi e alberghi (+5,3%). Viceversa gli aumenti più contenuti riguardano forze dell\'ordine (+0,5%), militari-difesa (+0,7%), attività radiotelevisive (+1,4%) e ministeri (+1,6%).



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