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Sanità: in manette Giampaolo Angelucci, re delle cliniche

La Procura di Velletri, vicino Roma, ha emesso alcune ordinanze di
custodia in merito alla inchiesta su alcune cliniche della capitale.
Infatti, secondo la procura, queste cliniche avrebbero truffato l\'Asl.
Angelucci, 38 anni, cui sono stati concessi gli arresti domicialieri, è
l\'erede dell\'impero Tosinvest, con venticinque cliniche ultramoderne, che ha nell\'attività di riabilitazione il suo
core-business.
La famiglia Angelucci, nell\'arco di appena due decenni ha creato, quasi dal nulla,
una realtà composta da oltre 1.500 letti accreditati. Undici le case
di cura presenti nel Lazio: cinque Residenze per anziani e disabili (Rsa) e
sei specializzate in riabilitazione neuromotoria. Le cliniche si chiamano
tutte San Raffaele e prendono il nome delle zone dove sono state costruite. Si tratta di un
tassello di una puzzle imprenditoriale che non si limita solo alla sanità. Gli Angelucci sono anche editori. Dopo un
tentativo fallito di acquisto dell\'Unità, gli Angelucci controllano i
quotidini \"Libero\" e \"Il Riformista\". Non mancano gli investimenti
immobiliari come ad esempio lo stabile in via della Botteghe Oscure sempre a
Roma, che per circa quarant\'anni è stata la sede del Partito Comunista
Italiano.
La stessa procura ha chiesto
anche l\'autorizzazione a procedere nei confronti del padre di Giampaolo, Antonio
Angelucci, senatore del Pdl. I Nas stanno
effettuando alcune perquisizioni negli uffici di proprietà della
famiglia Angelucci, ai quali la Procura contesta il reato di
associazione per delinquere finalizzato alla truffa e al falso.
Indagati insieme ai due Angelucci, a seconda delle posizioni per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso, anche Paolo Casamatta (domiciliari), Antonio Vallone Mauro (domiciliari), Claudio Ciccarelli (domiciliari), Agostino Messineo (obbligo di dimora), Domenico Tassone (domiciliari), Rodolfo Conenna (domiciliari), Tiziana Petucci (domiciliari), Agnese D\'Alessio (domiciliari), Luciano Mingiacchi (obbligo di dimora), Maurizio Iacono (obbligo di dimora) e Fabio Passafiume (obbligo di dimora).
