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Eluana Englaro: disegno di legge approvato tra scontri ai vertici, in attesa di legge

Sul caso Eluana Englaro è scontro tra istituzioni: da una parte il governo dall\'altra il Quirinale, da un lato Silvio Berlusconi dall\'altro Giorgio Napolitano. Il Governo ha infatti emesso il decreto per fermare i medici, che hanno in cura la donna, che hanno iniziato a sospendere l\'alimentazione alla donna in coma. Ma Napolitano non ha controfirmato, invocando il rispetto della Costituzione e scatenando l\'ira di Berlusconi.
Da qui, il lungo dibattito-scontro tra istituzioni mentre alla casa di riposo \'La Quiete\' di Udine, dove da martedi\' si trova ricoverata Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo da 17 anni, e\' partita la \"fase due\" del protocollo che prevede la progressiva diminuzione dell\'idratazione e dell\'alimentazione che tengono in vita la donna.
Alla fine, però, il governo approva un disegno di legge con lo stesso testo del decreto rifiutato dal Quirinale, Napolitano autorizza la presentazione alle Camere. E Berlusconi chiede al presidente del Senato Renato Schifani la \"immediata convocazione\" di Palazzo Madama per convertirlo in legge. I capigruppo si riuniranno alle 12 di lunedì per mettere il ddl all\'ordine del giorno. \"Spero non sia troppo tardi\", annuncia il premier, \"per evitare la morte di Eluana\".
Lo strappo avviene al mattino, quando arriva in Consiglio dei ministri la lettera del capo dello Stato che invita il governo a non varare un \"inappropriato\" decreto legge, disattendendo una sentenza passata in giudicato. Napolitano anticipa che, nel rispetto della Costituzione, non lo firmerebbe, non ravvedendo i requisiti di necessità ed urgenza. A Palazzo Chigi, la riunione del governo prosegue e il decreto viene approvato.
Così, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto di legge che rende obbligatori l\'alimentazione e l\'idratazione ai soggetti che non sono in grado di provvedere a se stessi. Ora, il destino della donna, sospesa tra la vita e la morte, è in attesa di un responso, per il quale bisognerà aspettare il verdetto di Palazzo Madama di lunedì.
