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Pacchetto sicurezza: su facebook, pro e contro i rom

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bambini rom|
In questi giorni il Parlamento italiano sta discutendo (e forse approvando) il pacchetto ‘sicurezza’, in cui c’è un articolo in cui si chiede ai medici la ‘possibilità’ di denunciare gli immigrati privi di permesso di soggiorno che si presentano per curarsi nelle strutture sanitarie italiane.

Forse questo clima sta suscitando forte emozione, tanto da spingere semplici cittadini a prendere molte iniziative. Infatti ora i cittadini tramite Facebook, possono segnalare “i micro insediamenti abusivi” che si trovano nella capitale. E’ questa l’ultima trovata di chi oramai ha deciso di dichiarare guerra aperta a migranti e nomadi: utilizzare la gente, dar vita a contrapposizioni, esasperare gli animi.


L’iniziativa via web parte dall’assessore alle Politiche sociali del comune di Roma, Sveva Belviso che, fondando un gruppo su Facebook, fa passare la segnalazione come azione di riordino: “L\'Amministrazione comunale sta ultimando le operazioni relative al piano cittadino sui nomadi e a tal proposito, affinché questa operazione sia più efficace, vi invito a segnalarmi l\'eventuale presenza di micro insediamenti abusivi così da poterli includere nel più ampio piano di riordino”, scrive nelle intenzioni del costituendo gruppo in Facebook.


Ed in pochi giorni, a riprova del clima che si è instaurato nel nostro Paese, i membri iscritti sono saliti a 352 e le segnalazioni online sono state già 14: “Una cosa che continuo a trovare sono quei poveretti ai semafori, uno schifo, un\'offesa per l\'essere umano e per la città che permette tutto questo” e incita a far qualcosa. Non è la prima volta che sul web nascono gruppi di questo tipo. Da tempo Facebook, questo grande social network senza controllo, è diventato la piazza dove sfogare razzismo e xenofobia.


Ma c’è anche chi si oppone (sono oltre 10.000 gli utenti iscritti a “Cacciamoli da Facebook”) e riesce a ottenere che gruppi di questo tipo vengano cancellati (è successo con “Brucia la roulotte di quartiere” e “Uno di meno”, il gruppo “dedicato” a Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso durante il G8 di Genova).


da Simone Baroncia
   

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