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Riforma scolastica, la Fish: \'Non un no a priori, ma molti paletti\'

La Fish finora è stata l’unica associazione sentita dalla commissione: “Pur essendo su altre posizioni, non ci limitiamo a dire no” argomenta il vicepresidente della Fish, l’avvocato Salvatore Nocera, già membro dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica. Non un “no” complessivo o a priori, quindi, ma una analisi attenta e una serie di proposte alternative.
“Nel progetto di legge sono previste quote capitarie che i singoli cittadini possono spendere, per la scuola, nella sfera pubblica o privata (come succede nel sanitario, ad esempio): ebbene, non siamo pregiudizialmente contrari, ma mettiamo dei paletti: riteniamo che la quota capitaria debba essere più alta per gli alunni con disabilità”.
C’è quindi l’intenzione di trasformare le scuole in fondazioni: “Se è per avere fondi esterni, questo è già possibile e perciò il passaggio è inutile. Fatelo, ma a una condizione: siano salvi i diritti delle persone con disabilità. Cioè, non dovrà succedere che l’istituto potrà rispondere \'non accetto studenti disabili’ o scegliere ‘sì, ma solo se ci sono posti’: oggi c’è la precedenza per l’immissione a scuola degli alunni disabili, e tale diritto va mantenuto”.
Altro punto saliente è la formazione dei docenti. “Aprea propone che la formazione venga fatta per ogni singolo istituto – spiega Nocera -, mentre noi riteniamo che i corsi formativi siano coincidenti con i distretti socio-sanitari di base. Oggi non abbiamo continuità didattica, che invece è condizione necessaria per l’apprendimento. Se si realizza la continuità didattica, con un organico funzionale e quindi docenti assunti, allora la proposta Aprea si può anche accettare”.
