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Riforma scolastica, la Fish: \'Non un no a priori, ma molti paletti\'

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federazione italiana superamento handicap
E\' di qualche giorno fa l’audizione della Fish, Federazione italiana superamento handicap, in merito alla proposta di legge n. 953 di Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, dal titolo “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti”.

La Fish finora è stata l’unica associazione sentita dalla commissione: “Pur essendo su altre posizioni, non ci limitiamo a dire no” argomenta il vicepresidente della Fish, l’avvocato Salvatore Nocera, già membro dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica. Non un “no” complessivo o a priori, quindi, ma una analisi attenta e una serie di proposte alternative.


Nel progetto di legge sono previste quote capitarie che i singoli cittadini possono spendere, per la scuola, nella sfera pubblica o privata (come succede nel sanitario, ad esempio): ebbene, non siamo pregiudizialmente contrari, ma mettiamo dei paletti: riteniamo che la quota capitaria debba essere più alta per gli alunni con disabilità”.


C’è quindi l’intenzione di trasformare le scuole in fondazioni: “Se è per avere fondi esterni, questo è già possibile e perciò il passaggio è inutile. Fatelo, ma a una condizione: siano salvi i diritti delle persone con disabilità. Cioè, non dovrà succedere che l’istituto potrà rispondere \'non accetto studenti disabili’ o scegliere ‘sì, ma solo se ci sono posti’: oggi c’è la precedenza per l’immissione a scuola degli alunni disabili, e tale diritto va mantenuto”.


Altro punto saliente è la formazione dei docenti. “Aprea propone che la formazione venga fatta per ogni singolo istituto – spiega Nocera -, mentre noi riteniamo che i corsi formativi siano coincidenti con i distretti socio-sanitari di base. Oggi non abbiamo continuità didattica, che invece è condizione necessaria per l’apprendimento. Se si realizza la continuità didattica, con un organico funzionale e quindi docenti assunti, allora la proposta Aprea si può anche accettare”.


da Simone Baroncia
   

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