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Celebrati in Italia i 25 anni dalla revisione del Concordato fra Stato e Chiesa

2' di lettura 2048

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\"Un testo ancora attuale e importante\", che contiene \"grandi potenzialità\": con queste parole, riferite al Concordato fra Italia e Santa Sede, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato ieri i 25 anni del\'accordo di modifica del Concordato, nell\'ottantesimo dei Patti Lateranensi. La doppia ricorrenza è stata celebrata in mattinata con un convegno organizzato dalla Fondazione Camera dei Deputati, al quale ha partecipato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, quindi nel pomeriggio con il tradizionale ricevimento all\'Ambasciata d\'Italia presso la Santa Sede.

Giovedì 19, in mattinata, si era tenuto il convegno organizzato dalla Fondazione Camera dei Deputati su problemi e prospettive dei Patti Lateranensi a 25 anni dalla revisione. Intervenendo all\'incontro il presidente della Camera ha sottolineato quello che deve essere il traguardo nei rapporti fra Stato e Chiesa, rapporti da regolare attraverso una laicità non aggressiva nei confronti della religione; aliena da degenerazioni laiciste e anticlericali; aperta al riconoscimento del ruolo attivo e positivo della Chiesa. Cioè quanto, in sostanza, l\'Accordo di modifica del Concordato ha contribuito ad affermare. Fini ha infatti ripreso, nel suo intervento, il concetto di \"laicità positiva\", già espresso anche dal presidente francese Nicolas Sarkozy.



Fini, che ha scritto anche una lettera pubblicata dal quotidiano \"la Repubblica\", ha citato un articolo apparso sul \"Corriere della Sera\" del 6 febbraio, nel quale lo storico Ernesto Galli della Loggia affermava che la laicità dello Stato \"deve tenere conto che viviamo in un Paese\" la cui storia è troppo \"inestricabilmente intrecciata alla vicenda del cristianesimo e della Chiesa romana perché si possa minimamente immaginare un reciproco disinteresse\".


In questo senso - afferma Fini - l\'Italia con la revisione del Concordato ha reso esplicito quel concetto di laicità che si trova solo implicitamente racchiuso nella Carta costituzionale, qualificandolo attraverso una dimensione nuova dei rapporti reciproci, che supera la mera coesistenza pacifica. La novità della \"laicità positiva\" introdotta dalla revisione del 1984 - ha spiegato il presidente della Camera - sta infatti nell\'abbandono di un atteggiamento di \"difesa nei confronti dello Stato che aveva caratterizzato i Concordati tradizionali\", per passare al \"pressoché unanime riconoscimento dell\'utilità dell\'azione di coesione e di sostegno svolta dalla Chiesa nella società italiana\".




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