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Politiche sociali: a Trieste per discutere liberamente e senza omissioni

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Diffidenti, ma presenti. Antigone, Cgil, Cnca ( Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Cnnd ( Coordinamento Nazionale Nuove Droghe) , Forum Droghe, Forum Salute Mentale, Gruppo Abele e Itaca Italia prendono posizione in vista della Conferenza nazionale sulle Droghe - che avrà luogo a Trieste dal 12 al 14 marzo prossimi - con un documento comune, intitolato \"A Trieste senza dogmi né pregiudizi\".

I promotori del documento sottolineano che la Conferenza rappresenta un diritto e un bisogno (in questi anni negato o trascurato) di chi a vario titolo è investito dalle politiche sulle droghe . Tuttavia, “la Conferenza di Trieste non si presenta, al momento, come quell’occasione di confronto aperto e di interlocuzione con la politica e con il legislatore di cui si avverte la necessità. Di più: essa neppure sembra adempiere realmente al dettato del DPR 309, che all’art. 8 chiarisce come la finalità prima della Conferenza sia di valutare l’applicazione della legge al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall’esperienza applicativa”.


La cosiddetta Fini-Giovanardi, infatti, non sarà oggetto delle discussioni previste nel programma dell’evento. Le organizzazioni firmatarie del documento sottolineano poi diverse altre criticità, tra le quali vanno ricordate il rischio che gli operatori pubblici finiscano per essere un’esigua minoranza - facendosi carico il Governo solo delle spese dei rappresentanti delle comunità. I promotori del documento intendono operare “affinché sia garantita a Trieste l´opportunità di dibattere - anche con iniziative al di fuori della Conferenza - i temi cruciali della politica delle droghe, dando voce a tutti gli operatori coinvolti e a tutti coloro che sperimentano sulla loro pelle e nel loro lavoro quotidiano gli effetti degli attuali indirizzi punitivi, a cominciare dai consumatori”.


Tra le questioni fondamentali che si intende discutere, e per niente o non sufficientemente valorizzate nel programma della Conferenza, si segnalano la riflessione sull’approccio preventivo ai consumi di sostanze e sull’esasperazione in atto dei ‘controlli’; la collocazione degli interventi di riduzione del danno nel sistema dei servizi; una valutazione della legge attualmente in vigore, con il suo approccio penale nei confronti delle droghe; il rapporto tra scienza e politica, con la tendenza di quest’ultima a piegare le evidenze a fini ideologici.


da Simone Baroncia
   

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