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L\'Inps contro il lavoro nero

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Saranno almeno 300.000 i cittadini italiani che trarranno beneficio da una delle nuove norme contenute nel decreto Milleproroghe approvato in via definitiva dalla Camera.

All’articolo 35 sono contenute le nuove disposizioni che l’Inps applicherà per verificare i redditi dei soggetti che chiedono maggiorazioni sociali: da oggi il reddito di riferimento, per poter accedere alle maggiorazioni, sarà quello dell’anno precedente a quello in cui si erogano i benefici, non più quello dell’anno in corso. La norma precedente, basata su un reddito presunto (quello in corso d’anno, quindi non ancora definitivo), finiva per determinare dei veri e propri ‘indebiti’, cioè delle prestazioni (pensioni e altre maggiorazioni sociali di reddito) superiori a quanto realmente dovuto. Ma difficili da recuperare da parte dell’Inps e che comunque determinavano un profondo disagio sociale nella parte più debole della popolazione.


La nuova norma pertanto, facendo riferimento al reddito certo, effettivamente conseguito nell’anno precedente, evita che si creino pensioni e altre prestazioni sociali indebite. “E’ opportuno ringraziare la determinazione del senatore Lucio Malan, spiega il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, che ha recepito e difeso la proposta dei nostri uffici fino all’approvazione finale. Una semplificazione nei rapporti tra Istituto e cittadini, un passo avanti nella trasparenza delle erogazioni”.


Inoltre il presidente dell’Inps ha spiegato che “l’obiettivo dell’Inps è far emergere il lavoro sommerso, recuperare i contributi evasi, combattere e annullare i contratti di lavoro fittizi che soprattutto in agricoltura sono strumenti per trasferire denaro pubblico alle organizzazioni mafiose, attraverso indennità sociali non dovute. Nel 2009 il lavoro nero sarà il nostro nemico”.


Si tratta di un programma di azioni “che porterà a una comunicazione periodica dell’Istituto sugli obiettivi conseguiti: nel corso dell’anno vogliamo accertare almeno 1,5 miliardi di contribuzione evasa”. Mastrapasqua chiarisce che non si tratta di un ‘intervento repressivo’: “I nostri ispettori si muoveranno con l’intento di offrire innanzitutto un contributo di servizio e di consulenza alle imprese che spesso non sanno quali strumenti si possono adottare per far ricorso al lavoro in modo da non ledere i diritti dei lavoratori. Non inseguiranno le irregolarità formali e procedimentali, ma - secondo quanto disposto dalla circolare del ministro Sacconi dello scorso mese di settembre e secondo le recenti linee guida dettate dal ministero del Lavoro – svolgeranno un’operazione di contrasto dei fenomeni di irregolarità che sul piano sostanziale ledono i diritti dei lavoratori. Il lavoro di intelligence dei nostri uffici e la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ci consentirà di mandare quasi a colpo sicuro i nostri ispettori”.


Nel 2008 l’82% delle aziende visitate presentava irregolarità. Quest’anno l’Inps e l’Agenzia delle Entrate condivideranno gli elenchi di soggetti da verificare, ottimizzando così lo sforzo di ciascun ente.


da Simone Baroncia
   

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