comunicato stampa
Sri Lanka: ancora scontri nel nordest tra esercito e Tamil

Bilanci di ribelli uccisi, elenchi di letali armamenti ritrovati nelle basi abbandonate dalle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ e notizie di azioni di salvataggio di civili in fuga compongono il bollettino degli ultimi giorni del ministero della Difesa. Da parte sua il sito vicino alla ribellione ‘TamilNet’, sostiene che venerdì ci sarebbe stato un “bombardamento a tappeto” a Aananthapuram e Chemma\'nku\'ndu, secondo quanto riferito da un fuggitivo, costato la vita a quasi 60 civili; mentre l’esercito accusa i ribelli tamil di usare i civili come “scudi umani”, le fonti vicine alla ribellione sostengono che la popolazione preferirebbe restare nelle zone di combattimento dove c’è acqua potabile e ombra, piuttosto che raggrupparsi nella cosiddetta “zona sicura”, predisposta lungo 12 chilometri di spiaggia sulla costa di Mullaitivu e dove, sempre secondo TamilNet, i colpi di artiglieria continuano comunque a fare vittime.
Le informazioni non possono essere verificate da fonti indipendenti, poiché dalla zona sono esclusi giornalisti e operatori internazionali, ad eccezione della Croce Rossa internazionale. Intanto l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati si prepara ad accogliere almeno 85.000 fuggitivi dalle aree di combattimento; l’agenzia dell’Onu ha riferito di aver avuto dal governo un terreno di 300 acri per allestire un campo in grado di ospitare 42.000 profughi, ma ne chiederà altrettanti prevedendo un flusso di civili almeno doppio.
Attualmente 36.000 civili tamil sono trattenuti in campi di accoglienza nel distretto di Vavuniya, ma dove, secondo fonti dell’Onu a Colombo, sarebbero trattenuti più come prigionieri che come rifugiati. Secondo indiscrezioni circolanti su siti ‘tamil’, oggi, sabato 28 febbraio, la situazione nello Sri Lanka dovrebbe essere portata in discussione alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell\'Onu a New York nella voce “varie ed eventuali”, dopo che per settimane non si è riuscito a mettere in agenda l’argomento per mancato consenso politico; il sottosegretario generale dell’Onu John Holmes, recentemente recatosi in missione in Sri Lanka, dovrebbe esporre un breve rapporto sulla situazione umanitaria.
