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Febbre suina: 81 morti in Messico. In Usa stato d\'emergenza

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In Messico, Paese da cui è partito il contagio, il bilancio della febbre suina è salito a 81 decessi dal 13 aprile. Per ridurre il rischio di diffusione del contagio le autorità hanno deciso misure drastiche: chiuse le scuole almeno fino al 6 maggio, sospese le messe e altre iniziative pubbliche.



Nel frattempo la malattia si sta diffondendo: sono stati accertati otto casi, di lieve intensità negli Stati Uniti (California e Texas) e due nuovi casi nel Kansas. A questi casi si aggiungono otto probabili a New York. In serata il governo statunitense ha dichiarato lo stato d\'emergenza.

La Commissione Europea però rassicura spiegando che \"fino a questo momento, non e\' stato segnalato nessun caso di febbre suina nell\'Unione europea\".

Al momento in Italia la febbre suina rappresenta un rischio trascurabile e non c\'è alcun bisogno di chiudere le frontiere o di disporre controlli speciali: è il messaggio rassicurante che arriva dal ministero del Welfare, Luigi Sacconi.

Il ministero degli Esteri raccomanda di non mettersi in viaggio per Città del Messico e per gli Stati messicani di Sonora, Baja California e Oaxaca. Ai viaggiatori provenienti dalle aree interessate dai focolai di influenza suina, in caso ritengano di essere stati esposti durante il viaggio a contatti con suini, o con persone affette da influenza suina, si consiglia di tenere sotto controllo il proprio stato di salute per almeno 7-10 giorni.


di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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