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Castelsantangelo sul Nera: lupi avvelenati nel parco dei Sibillini

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Trovati morti tre lupi dagli agenti del Corpo forestale dello Stato nel Parco dei Sibillini.

Gli agenti del Corpo forestale dello Stato di Castelsantangelo sul Nera hanno ritrovato tre lupi morti, due femmine ed un maschio, all\'interno dei confini del Parco dei Sibillini. Per uccidere i tre animali è stata utilizzata la carcassa di una pecora imbottita di veleno. Vittima dei bocconi avvelenati anche una volpe.



Il lupo, che svolge un ruolo importante nell\'ecosistema regolando le popolazioni di erbivori tra cui il cinghiale, è protetto in Italia dal 1977 e rientra tra le specie di interesse comunitario prioritario nell\'ambito della direttiva “habitat”. Sull\'episodio indaga il Corpo forestale dello Stato per individuare i responsabili della strage, un reato punito severamente.



Il gesto incivile ed insensato, sottolinea il Parco, colpisce questo grande carnivoro posto al vertice della catena ecologica la cui preda principale è il cinghiale, specie che può arrecare danni anche ingenti all\'agricoltura. I lupi contribuiscono al controllo numerico di questo suide. Il Parco ricorda che i danni al bestiame domestico attribuiti al lupo sono spesso provocati da cani vaganti, più numerosi dei lupi e talvolta pericolosi anche nei confronti dell\'uomo, mentre nel territorio dell\'area protetta da tempo non si registrano danni da lupo particolarmente significativi. Il lupo non attacca mai l\'uomo.



Il ritorno del lupo in aree da cui era un tempo scomparso è dovuto alle norme di tutela e all\'aumento delle sue prede naturali come il capriolo ed appunto il cinghiale. In Europa ed anche nel territorio italiano, ricorda il Parco, non sono mai stati effettuati interventi di rilascio di esemplari di questa specie. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha ha avviato il Progetto LIFE + “EX-TRA” cofinanziato dalla Commissione Europea che ha come principale obiettivo proprio la riduzione dei conflitti tra i grandi carnivori come il lupo e l\'orso e le attività zootecniche, anche attraverso l\'adozione di misure di prevenzione dei danni, quali i cani da pastore e le recinzioni elettrificate. Il progetto, della durata di quattro anni, verrà realizzato in collaborazione con i Parchi Nazionali del Gran Sasso - Monti della Laga e dell\'Appennino Tosco – Emiliano, oltre che con diversi partner stranieri.



di Francesca Morici
francesca@viveremarche.it