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Onu a Italia: riammettere gli immigrati respinti

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L\'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha comunicato oggi di aver scritto al governo italiano per esprimere la sua “grave preoccupazione per il respingimento in Libia dei migranti intercettati in mare” e per chiedere all\'esecutivo “di riammettere quelle persone rinviate indietro dall\'Italia e individuate dall\'Unhcr come persone che cercano protezione internazionale”.
Ron Redmond, portavoce dell’Unhcr, dice da Ginevra: “L\'Unhcr-Roma ha mandato una missiva al governo italiano per affermare che l\'Unhcr, pur essendo cosciente del problema che l\'immigrazione irregolare pone all\'Italia e agli altri Paesi dell\'Ue, resta gravemente preoccupato che la politica ora applicata dall\'Italia mini l\'accesso all\'asilo nell\'Unione europea e comporti il rischio di violare il principio fondamentale di non respingimento”.

\"Il principio di non respingimento - prosegue Redmond - non conosce limitazione geografica e gli Stati sono obbligati a rispettare questo principio ovunque esercitano la loro giurisdizione, in alto mare incluso\".

Pronta la replica del presidente del Consiglio Berlusconi: “I barconi di immigrati che salpano verso l\'Italia non sono fatti occasionali ma il frutto di una organizzazione criminale. A bordo vi sono persone che vengono reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali. Non credo che ci sia nessuno che, avendo i requisiti per chiedere di essere accolto in Italia, possa dire di non essere stato accettato.”

La questione dei clandestini è stato di recente un tema di scontro tra Italia e Malta, impegnati in una sorta di braccio di ferro sui chi debba accogliere i barconi di immigrati soccorsi nel Mediterraneo.

Secondo i dati dell\'Alto commissariato Onu per i rifugiati, nel 2008 oltre il 75% di coloro giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo e al 50% di questi è stata concessa una forma di protezione internazionale. Più del 70 % delle circa 31mila domande d\'asilo nel 2008 in Italia provenivano da persone sbarcate sulle coste meridionali del Paese.


di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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