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Sri Lanka: le Tigri Tamil depongono le armi, fine di un conflitto sanguinoso

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Terminato il conflitto interno dello Sri Lanka. I ribelli delle Tigri Tamil hanno annunciato di cessare il fuoco contro l\'esercito governativo.

Ad annunciare la fine dei combattimenti tra l\'esercito governativo e i ribelli separatisti delle Tigri Tamil è Selvarasa Pathmanathan, il capo del servizio diplomatico internazionale dell\'esercito di Liberazione delle Tigri Tamil. In un comunicato ufficiale, l\'esponente, accusando la comunità internazionale di non agire, ha dichiarato che i ribelli hanno smesso di combattere per evitare che il loro popolo sia sterminato. Infatti, durante gli ultimi attacchi a bordo di motoscafi, attraverso la laguna, sono morti oltre 70 Tamil, tra cui, secondo voci non confermate, sembrerebbe esserci anche Velupillai Prabhakaran, il loro leader.


I ribelli dell\'Ltte ormai sono rinchiusi in un piccolo lembo di terra, circondati dall\'esercito, mentre sono stati liberati tutti i civili rimasti intrappolati nella zona \'di sicurezza\', dove ha avuto vita l\'ultima battaglia tra i due schieramenti politici. Fra venerdì ed oggi sono quasi 50.000 i civili che, quali \"ostaggi della guerriglia Tamil\", hanno potuto lasciare la \"zona di sicurezza\" nello Sri Lanka nord-orientale. Lo ha riferito un portavoce dell\'esercito cingalese. In particolare, si legge in un comunicato \"circa 36.985 civili che erano intrappolati nella \'no fire zone\' hanno raggiunto la salvezza nelle ultime 24 ore utilizzando i varchi aperti dall\'esercito attraverso la laguna Nanthi Kadal\".


Dunque, un primo passo in avanti nello Sri Lanka è stato fatto grazie alla resa dell\'Ltte e alla fine della guerra civile ma, il Papa si augura di più. Durante l\'Angelus domenicale, Benedetto XVI si è unito al Consiglio di Sicurezza dell\'Onu per chiedere aiuto e protezione alla popolazione civile. Una popolazione che si trova in mezzo ai combattimenti tra esercito e guerriglieri Tamil nel nord dell\'Isola, ai quali ha rivolto un pensiero ed espresso affetto e \"vicinanza spirituale\".


Poi il Pontefice, in conclusione dell\'Angelus, ha rivolto una preghiera alle istituzioni umanitarie, affinchè \" non lascino nulla d\'intentato per venire incontro alle urgenti necessità alimentari e mediche dei profughi\". Ha infine implorato che si \"affretti il giorno della riconciliazione e della pace\".



di Sudani Scarpini
redazione@viveremarche.it






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