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Brunetta di nuovo contro gli sprechi nella burocrazia: “Basta poliziotti panzoni”

2' di lettura 1920

Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, questa volta punta il dito contro la troppa burocrazia nella sicurezza: “Come non posso concordare sul fatto che bisogna mandare i poliziotti per le strade a garantire la sicurezza? Meno burocrazia e più polizia on the road a contatto diretto con il cittadino, credo che su questo punto non ci sia nessuno che dissenta”.


Continua il ministro, con parole quanto mai aspre: “Certamente non è così facile dire dalla scrivania alla strada, non si può mandare in strada il poliziotto \'panzone\' che non ha fatto altro che il passacarte perché lì se li mangiano. Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza, deve essere fatta da chi la sa fare”.

E poi le dichiarazioni sull\'antimafia: “Io addirittura scioglierei l\'antimafia, mi piacerebbe che non ci fosse nemmeno lo specifico della mafia. C\'è l\'antimafia perché c\'è la mafia. La mafia è una tipologia di criminalità come dire, specifica, deviante, che avrebbe bisogno, che ha bisogno di regole speciali”.

E continua: \"Se in Italia si rispettassero le regole, non ci sarebbe bisogno dell\'antimafia, perché la mafia è una forma di criminalità e dovrebbe essere perseguita come tutte le altre. La mafia dev\'essere affrontata in modo laico e non ideologico”.

Il Siap, sindacato italiano appartenenti polizia, e l\'Anfp, associazione nazionale funzionari di polizia, commentano così le parole di Brunetta: “affermazioni infondate e gravi che offendono gli operatori della polizia di Stato, editti populistici di cattivo gusto che poco si addicono a un ministro della Repubblica”.

E continuano: “In questo modo il ministro dimostra di non conoscere l\'organizzazione e i compiti della polizia poiché i colleghi che svolgono servizio dietro le scrivanie, quelli che lui definisce \"panzoni\", altro non fanno che proseguire il lavoro effettuato dalle pattuglie in strada, dagli uffici investigativi e tutte le attività amministrative connesse al rilascio dei permessi di soggiorno o ai decreti di espulsione, oltre ad esser in gran parte personale ferito in servizio o parzialmente idoneo a causa di patologie contratte in servizio”.


di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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