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comunicato stampa
Iran: repressione e violenza
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Le elezioni presidenziali del 12 giugno hanno avuto luogo in un clima di discriminazione e crescente repressione del dissenso. Nei giorni immediatamente successivi al 12 giugno, centinaia di migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni in diverse zone del paese, protestando per le irregolarità durante le elezioni e per i risultati elettorali.
La polizia e le forze di sicurezza, compresa la milizia Basij, hanno fatto ricorso a forza eccessiva per porre fine alle manifestazioni.
In Iran si sta assistendo a significative restrizioni all\'uso delle tecnologie di comunicazione, comprese le telecomunicazioni, delle trasmissioni satellitari e dell\'accesso a Internet; le manifestazioni pacifiche sono vietate, gli studenti vengono aggrediti e si procede ad arresti arbitrari di attivisti politici, studenti, giornalisti e difensori dei diritti umani. Molti di essi - se non tutti - sono prigionieri di coscienza.
La libertà di riunione pacifica è espressamente stabilita dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui l\'Iran è stato parte ed è inoltre garantito dalla Costituzione iraniana.
Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di consentire le manifestazioni pacifiche, di assicurare che le forze di polizia agiscano con equilibrio nel mantenimento dell\'ordine delle future manifestazioni, di non usare la milizia Basij come forza di polizia contro i manifestanti. Le sollecita inoltre a porre fine alle restrizioni alla libertà di espressione, che comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee, di rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti coloro che sono stati arrestati solo per aver espresso il proprio parere sulle irregolarità e sugli esiti elettorali, di indagare a fondo su tutte le uccisioni, comprese possibili esecuzioni extragiudiziali, e di portare i responsabili di fronte alla giustizia.
La polizia e le forze di sicurezza, compresa la milizia Basij, hanno fatto ricorso a forza eccessiva per porre fine alle manifestazioni.
In Iran si sta assistendo a significative restrizioni all\'uso delle tecnologie di comunicazione, comprese le telecomunicazioni, delle trasmissioni satellitari e dell\'accesso a Internet; le manifestazioni pacifiche sono vietate, gli studenti vengono aggrediti e si procede ad arresti arbitrari di attivisti politici, studenti, giornalisti e difensori dei diritti umani. Molti di essi - se non tutti - sono prigionieri di coscienza.
La libertà di riunione pacifica è espressamente stabilita dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui l\'Iran è stato parte ed è inoltre garantito dalla Costituzione iraniana.
Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di consentire le manifestazioni pacifiche, di assicurare che le forze di polizia agiscano con equilibrio nel mantenimento dell\'ordine delle future manifestazioni, di non usare la milizia Basij come forza di polizia contro i manifestanti. Le sollecita inoltre a porre fine alle restrizioni alla libertà di espressione, che comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee, di rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti coloro che sono stati arrestati solo per aver espresso il proprio parere sulle irregolarità e sugli esiti elettorali, di indagare a fondo su tutte le uccisioni, comprese possibili esecuzioni extragiudiziali, e di portare i responsabili di fronte alla giustizia.

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