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Operaio di 52 anni in cassintegrazione si getta dalla finestra, muore dopo 14 ore

Il mostro della depressione si alimenta anche delle problematiche del lavoro. Un operaio in cassintegrazione - Graziano Veschi, 52 anni di Genga - decide di farla finita gettandosi dalla finestra della sua abitazione al secondo piano di una palazzina in via San Fortunato. Muore dopo 14 ore di agonia nel reparto di Rianimazione dell\'ospedale Profili di Fabriano.
Tragedia l\'altra sera in frazione San Fortunato. Un operaio di 52 anni, Graziano Veschi celibe e da tempo malato di quel male oscuro e indecifrabile che i medici chiamano depressione, ha deciso di farla finita gettandosi dalla finestra della sua abitazione al secondo piano. Era il tardo pomeriggio, quasi le 19 quando i vicini hanno sentito un tonfo sordo e hanno dato l\'allarme al 118. Il corpo di Graziano riverso sull\'asfalto in una pozza di sangue. Ma era ancora vivo, nonostante il volo di alcuni metri che sperava mettesse fine alla sua angoscia, a quel buio che lo logorava da dentro. Invece la caduta gli ha provocato delle lesioni gravissime e politraumi su tutto il corpo, in particolare un grave trauma cranico che lo hanno fatto sopravvivere per altre 14 lunghissime ore.
In via San Fortunato sono intervenuti i carabinieri di Genga, i sanitari e i vigili del fuoco. I medici del 118 hanno tentato di tutto per salvargli la vita. Trasportato d\'urgenza al pronto soccorso dell\'ospedale \"Profili\" di Fabriano, in nottata è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico all\'addome. E\' stato ricoverato nel reparto di Rianimazione in condizioni disperate. Le speranze dei familiari, che andavano affievolendosi pian piano, si sono esaurite ieri mattina. Il quadro clinico di Graziano Veschi si è aggravato all\'alba e alle 9, il cuore ha cessato di battere. La salma è stata trasportata all\'obitorio di Fabriano, dove è stata allestita la camera ardente.
I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 17 nella chiesa parrocchiale di San Fortunato. Il feretro muoverà dall\'obitorio alle 16,30. La tumulazione, nel cimitero della frazione. Una vita che si spegne drammaticamente. Graziano Veschi combatteva con la depressione da qualche tempo, ma nelle ultime settimane era aggravata dalla cassintegrazione in cui l\'operaio si trovava a causa delle difficoltà economiche dell\'azienda. Nella disperazione, il fratello Giorgio, la cognata Emanuela, i nipoti Gabriele, Simone e Daniela.

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