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comunicato stampa
La stampa online in difesa di Google
2' di lettura
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L’ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online) interviene sulla questione aperta dalla Fieg contro Google News e la successiva apertura di un’istruttoria da parte dell’Antitrust.
Riconosciuta l’utilità di Google News e dei suoi servizi offerti - gratuiti e non supportati da inserzioni pubblicitarie - che permettono all’informazione locale sul web di essere visibile e disponibile per i navigatori, promuovendo il pluralismo dell’informazione.
Colpire Google News vuol dire rendere l’informazione meno libera e pluralista, danneggiando i piccoli editori locali, che spesso propongono sul web notizie ignorate dai mezzi d’informazione classici o che non sempre trovano adeguata risonanza. Questa la posizione netta dell’Anso, il primo ente italiano nato per rappresentare e tutelare gli interessi degli editori di testate giornalistiche online a carattere locale, che ogni mese registra in media più di 5 milioni di utenti verso i giornali ad essa associati.
Il servizio Google News porta quotidianamente migliaia di visitatori ai nostri siti - prosegue Benedetto Liberati, Vice Presidente Anso -, e siamo grati a Google di questo servizio, gratuito e non supportato da inserzioni pubblicitarie. Gli editori che si lamentato (che già hanno determinato un oligopolio nella stampa tradizionale e che sembra vogliano ripetere l’esperimento anche nell’editoria online) vorrebbero i visitatori di Google senza che Google indicizzasse i loro siti. Forse è un po\' troppo. Il servizio di Google News è importante perché permette agli utenti di confrontare con immediatezza più fonti di notizie su uno stesso argomento.
L’ANSO intravede nell’azione della Fieg una volontà di porsi in posizione dominante anche nel mondo digitale. I colossi dell’editoria denunciano da tempo la diminuzione di vendite e gli introiti pubblicitari non sono più sufficienti a ridare ossigeno ad una situazione divenuta asfittica. Lo sguardo si posa quindi altrove, e legittimamente, dove l’erba sembra più verde.
La concorrenza dell\'informazione locale, capillare e tempestiva, raccoglie l’interesse di milioni di lettori che quotidianamente arrivano ai siti di piccoli editori, molti dei quali associati ANSO. E gli utenti arrivano in misura considerevole attraverso Google e Google News. Interrompere questo tipo di servizio significa intercettare questi utenti che usufruivano del servizio e convogliarli verso la corrente più forte degli editori nazionali.
Cercare di mettere il silenziatore a Google News – sostiene Marco Di Maio, presidente nazionale di Anso – significa di fatto contraddire tutte le battaglie fatte a sostegno del pluralismo dell’informazione, un concetto che viene spesso brandito quando si parla di contributi pubblici all’editoria, ma che non sembre essere altrettando gradito quando si parla di parità di diritti e di opportunità anche per i nuovi mezzi di informazione. Mezzi che, peraltro, sono ormai una solida realtà, con milioni di italiani che giornalmente consultano i quotidiani locali on-line per accedere alle informazioni sul proprio territorio.
Riconosciuta l’utilità di Google News e dei suoi servizi offerti - gratuiti e non supportati da inserzioni pubblicitarie - che permettono all’informazione locale sul web di essere visibile e disponibile per i navigatori, promuovendo il pluralismo dell’informazione.
Colpire Google News vuol dire rendere l’informazione meno libera e pluralista, danneggiando i piccoli editori locali, che spesso propongono sul web notizie ignorate dai mezzi d’informazione classici o che non sempre trovano adeguata risonanza. Questa la posizione netta dell’Anso, il primo ente italiano nato per rappresentare e tutelare gli interessi degli editori di testate giornalistiche online a carattere locale, che ogni mese registra in media più di 5 milioni di utenti verso i giornali ad essa associati.
Il servizio Google News porta quotidianamente migliaia di visitatori ai nostri siti - prosegue Benedetto Liberati, Vice Presidente Anso -, e siamo grati a Google di questo servizio, gratuito e non supportato da inserzioni pubblicitarie. Gli editori che si lamentato (che già hanno determinato un oligopolio nella stampa tradizionale e che sembra vogliano ripetere l’esperimento anche nell’editoria online) vorrebbero i visitatori di Google senza che Google indicizzasse i loro siti. Forse è un po\' troppo. Il servizio di Google News è importante perché permette agli utenti di confrontare con immediatezza più fonti di notizie su uno stesso argomento.
L’ANSO intravede nell’azione della Fieg una volontà di porsi in posizione dominante anche nel mondo digitale. I colossi dell’editoria denunciano da tempo la diminuzione di vendite e gli introiti pubblicitari non sono più sufficienti a ridare ossigeno ad una situazione divenuta asfittica. Lo sguardo si posa quindi altrove, e legittimamente, dove l’erba sembra più verde.
La concorrenza dell\'informazione locale, capillare e tempestiva, raccoglie l’interesse di milioni di lettori che quotidianamente arrivano ai siti di piccoli editori, molti dei quali associati ANSO. E gli utenti arrivano in misura considerevole attraverso Google e Google News. Interrompere questo tipo di servizio significa intercettare questi utenti che usufruivano del servizio e convogliarli verso la corrente più forte degli editori nazionali.
Cercare di mettere il silenziatore a Google News – sostiene Marco Di Maio, presidente nazionale di Anso – significa di fatto contraddire tutte le battaglie fatte a sostegno del pluralismo dell’informazione, un concetto che viene spesso brandito quando si parla di contributi pubblici all’editoria, ma che non sembre essere altrettando gradito quando si parla di parità di diritti e di opportunità anche per i nuovi mezzi di informazione. Mezzi che, peraltro, sono ormai una solida realtà, con milioni di italiani che giornalmente consultano i quotidiani locali on-line per accedere alle informazioni sul proprio territorio.

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