SEI IN > VIVERE ITALIA > ATTUALITA'
articolo
Giornalista sudanese va in carcere per dei pantaloncini
1' di lettura
1508

Nessuna frustata, ma una condanna a 200 dollari per Lubna Ahmed Hussein, la giornalista sudanese sotto processo per aver indossato i pantaloni all\'interno di un locale pubblico di Khartum. A deciderlo sono stati i giudici locali, ma la Ahmed Husserin non ha voluto saperne e ha preferito scontare la pena in carcere, dove è già stata trasferita.
Un funzionario che ha assistito al processo, che si svolgeva a porte chiuse, ha detto che la giornalista è stata dichiarata colpevole e condannata a una multa di 500 sterline (sudanesi, 209 dollari).
Lubna Ahmed al-Hussein non accetta la sentenza, dice che non pagherà, ma preferisce andare in prigione. Secondo alcuni testimoni, il tribunale ha stabilito che la giornalista - che rischiava una condanna a 40 frustate - dovrà scontare un mese di reclusione se non pagherà la multa.
La donna, che lavora al giornale di sinistra \"al-Sahafa\", fu arrestata il 3 luglio in un ristorante perché indossava un paio di pantaloni sotto una tunica. Per quel fatto è stata pertanto accusata di comportamento \"indecente\" in base all\'articolo 152 del Codice penale sudanese. La giornalista aveva invitato 500 giornalisti e politici locali per assistere alla sua eventuale condanna alla fustigazione.
Lubna Ahmed al-Hussein non accetta la sentenza, dice che non pagherà, ma preferisce andare in prigione. Secondo alcuni testimoni, il tribunale ha stabilito che la giornalista - che rischiava una condanna a 40 frustate - dovrà scontare un mese di reclusione se non pagherà la multa.
La donna, che lavora al giornale di sinistra \"al-Sahafa\", fu arrestata il 3 luglio in un ristorante perché indossava un paio di pantaloni sotto una tunica. Per quel fatto è stata pertanto accusata di comportamento \"indecente\" in base all\'articolo 152 del Codice penale sudanese. La giornalista aveva invitato 500 giornalisti e politici locali per assistere alla sua eventuale condanna alla fustigazione.
