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Venezia: il leone d’oro va a Lebanon

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festival di venezia
Come da giorni si vociferava il Leone d\'oro è andato a Lebanondi Samuel Maoz. Il regista ha dichiarato di voler dedicare il premio a quelle migliaia di persone in tutto il mondo che sono tornate dalla guerra come lui, apparentemente sani e salvi, ma che dentro conservano il ricordo infisso nelle loro anime.
Vincono film che parlano di oggi e i premiati sul podio lanciano proclami, più che ringraziamenti. Il Leone d’oro Samuel Maoz, nato a Tel Aviv nel ‘62, autore di Lebanon, cronaca feroce dell’inferno vissuto da giovani soldati in un carrarmato.
Il Leone d’argento Shirin Neshat, videoartista iraniana per la prima volta dietro la macchina da presa, invoca la liberazione del suo popolo. Il film, ambientato nell’Iran del ‘53, descrive una realtà simile a quella di oggi. Il premio speciale della Giuria è andato a Soul Kitchen di Fatih Akin, già acclamato autore di importanti film. La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è andata a un\'emozionatissima Ksenia Rappoport (La doppia ora di Giuseppe Capotondi), mentre quella per l\'intepretazione maschile è stata consegnata a Colin Firth per A Single Man di Tom Ford.



di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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