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Bovella in tavola: prova superata
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Presentati al Panzini di Senigallia la Bovella ed il Bovotto, i nuovi prodotti da bovini a fine vita, tra aspetti tecnici e tavole imbandite. Il progetto fortemente voluto dalla Cia Marche si avvia verso la diffusione.
I nuovi insaccati sono stati promossi dalla giuria speciale di giornalisti e addetti ai lavori. Un convegno-degustazione con un menù unico nel suo genere, curato da studenti e docenti dell’Istituto Alberghiero Panzini di Senigallia e offerto a giornalisti e ospiti, chiamati a valutare l’appetibilità dei piatti.
Lo studio è iniziato tre anni fa, con l’obiettivo di valorizzare i bovini a fine carriera e aprire loro nuovi mercati. “È un progetto fortemente voluto dalla Cia – ha sottolineato Nevio Lavagnoli presidente della Cia Marche – La nostra confederazione da sempre sostiene la qualità in due direzioni: la qualità della tradizione e quella dell’innovazione. I nuovi insaccati rientrano in questa seconda categoria e la ricerca sugli stessi ha permesso sinergie, scambi culturali e contatto con l’esperienza diretta degli allevatori”.
“La legge regionale 37 del 1999 ha permesso di intraprendere nuove strade nell’industria alimentare marchigiana – ha detto l’assessore regionale Paolo Petrini salutando l’assise – una di queste è proprio il progetto che oggi viene presentato, frutto di sinergia tra Università, Regione, Cia e allevatori”.
Una disamina approfondita quella di stamattina, arricchita dagli interventi di alcuni docenti che hanno seguito l’iter della ricerca: la prof.ssa Cristina Chiavari, Università di Bologna, la prof.ssa Maria Federica Trombetta, Università Politecnica delle Marche e il prof. Paolo Passamonti, Università di Camerino.
Soddisfatti anche gli allevatori che hanno testato sul campo le potenzialità del progetto, riscontrando il gradimento degli utenti. “L’animale di cui parliamo ha acquisito negli anni il sapore delle erbe e del fieno – ha raccontato l’allevatore Doriano Scibè – e la sua carne è apprezzabile in tutte le sue forme”.
E dopo il convegno, giornalisti e ospiti si sono ritrovati nella sala da pranzo del Panzini per assaggiare direttamente i piatti a base di Bovella e Bovotto. Unanime il consenso, arrivato anche dai consorzi degli allevatori, come Bovinmarche, e dal vicepresidente Salumieri Bologna (Ascom Bologna) Gianpaolo Mazzoni.
Si apre, dunque, per Bovella, la strada per la diffusione e la commercializzazione.
Lo studio è iniziato tre anni fa, con l’obiettivo di valorizzare i bovini a fine carriera e aprire loro nuovi mercati. “È un progetto fortemente voluto dalla Cia – ha sottolineato Nevio Lavagnoli presidente della Cia Marche – La nostra confederazione da sempre sostiene la qualità in due direzioni: la qualità della tradizione e quella dell’innovazione. I nuovi insaccati rientrano in questa seconda categoria e la ricerca sugli stessi ha permesso sinergie, scambi culturali e contatto con l’esperienza diretta degli allevatori”.
“La legge regionale 37 del 1999 ha permesso di intraprendere nuove strade nell’industria alimentare marchigiana – ha detto l’assessore regionale Paolo Petrini salutando l’assise – una di queste è proprio il progetto che oggi viene presentato, frutto di sinergia tra Università, Regione, Cia e allevatori”.
Una disamina approfondita quella di stamattina, arricchita dagli interventi di alcuni docenti che hanno seguito l’iter della ricerca: la prof.ssa Cristina Chiavari, Università di Bologna, la prof.ssa Maria Federica Trombetta, Università Politecnica delle Marche e il prof. Paolo Passamonti, Università di Camerino.
Soddisfatti anche gli allevatori che hanno testato sul campo le potenzialità del progetto, riscontrando il gradimento degli utenti. “L’animale di cui parliamo ha acquisito negli anni il sapore delle erbe e del fieno – ha raccontato l’allevatore Doriano Scibè – e la sua carne è apprezzabile in tutte le sue forme”.
E dopo il convegno, giornalisti e ospiti si sono ritrovati nella sala da pranzo del Panzini per assaggiare direttamente i piatti a base di Bovella e Bovotto. Unanime il consenso, arrivato anche dai consorzi degli allevatori, come Bovinmarche, e dal vicepresidente Salumieri Bologna (Ascom Bologna) Gianpaolo Mazzoni.
Si apre, dunque, per Bovella, la strada per la diffusione e la commercializzazione.
