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Ue: i quindicenni hanno scarsa capacità di lettura
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La capacità di lettura dei 15enni è in forte peggioramento in tutta Europa. A lanciare l\'allarme è la Commissione Europea.
Un quarto degli europei, vale a dire il 24,1% dei quindicenni, non sa leggere bene ed in maniera fluida. Il peggioramento nella capacità di lettura non riguarda solo l\'europa generica (21,3% nel 2000) ma anche i singoli Stati.
In Italia i minori con difficoltà nella lettura sono passati dal 18,9% del 2000 al 26,4%. Un dato, non confortante, esposto dalla Commissione europea in occasione della presentazione dei progressi compiuti dagli Stati membri in relazione a cinque obiettivi fondamentali nell\'ambito dell\'istruzione e della formazione.
Nella classifica delle capacità di lettura dei quindicenni, inoltre, la Commissione evidenzia altri dati: romeni e bulgari, rispettivamente con 53,5% e 51,1%, costituiscono il fanalino di coda mentre i primi rimangono i finlandesi con il 4,8%.
Dati dunque poco confortanti che non trovano sostegno neanche in tema di abbandono degli studi, dove i dati Ue mostrano progressi lenti. Dal 17,6% del 2000 in Europa si è passati al 14,9% del 2008. Al contrario, in Italia in questo caso i dati registrano un lieve miglioramento: dal 25,1% al 19,7%.
Dati ad ogni modo non soddisfacenti per la Commissione europea che sottolinea \"I progressi non sono quelli che ci aspettavamo. Non è stato neppure raggiunto l\'obiettivo dell\'aumento dei giovani che completano l\'istruzione secondaria superiore nè quello della partecipazione degli adulti all\'educazione permanente\".
La colpa, secondo il commissario Ue all\'istruzione Maros Sefcovic, \"sta tutta in alcuni comportamenti negativi come il tempo passato davanti ai videogiochi\". Proprio da qui arriva quindi l\'appello del Commissario agli Stati membri di non tagliare il budget educativo perchè è il migliore investimento.
\"No a tagli di bilancio a scapito del nostro futuro -annuncia Sefcovic. Il migliore investimento-conclude-è quello nell\'istruzione e nella formazione\".
In Italia i minori con difficoltà nella lettura sono passati dal 18,9% del 2000 al 26,4%. Un dato, non confortante, esposto dalla Commissione europea in occasione della presentazione dei progressi compiuti dagli Stati membri in relazione a cinque obiettivi fondamentali nell\'ambito dell\'istruzione e della formazione.
Nella classifica delle capacità di lettura dei quindicenni, inoltre, la Commissione evidenzia altri dati: romeni e bulgari, rispettivamente con 53,5% e 51,1%, costituiscono il fanalino di coda mentre i primi rimangono i finlandesi con il 4,8%.
Dati dunque poco confortanti che non trovano sostegno neanche in tema di abbandono degli studi, dove i dati Ue mostrano progressi lenti. Dal 17,6% del 2000 in Europa si è passati al 14,9% del 2008. Al contrario, in Italia in questo caso i dati registrano un lieve miglioramento: dal 25,1% al 19,7%.
Dati ad ogni modo non soddisfacenti per la Commissione europea che sottolinea \"I progressi non sono quelli che ci aspettavamo. Non è stato neppure raggiunto l\'obiettivo dell\'aumento dei giovani che completano l\'istruzione secondaria superiore nè quello della partecipazione degli adulti all\'educazione permanente\".
La colpa, secondo il commissario Ue all\'istruzione Maros Sefcovic, \"sta tutta in alcuni comportamenti negativi come il tempo passato davanti ai videogiochi\". Proprio da qui arriva quindi l\'appello del Commissario agli Stati membri di non tagliare il budget educativo perchè è il migliore investimento.
\"No a tagli di bilancio a scapito del nostro futuro -annuncia Sefcovic. Il migliore investimento-conclude-è quello nell\'istruzione e nella formazione\".

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