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La Scala a rischio chiusura, Lissner: 'È necessaria maggiore autonomia'

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Stephane Lissner, Sovrintendente della Scala, critica il governo per i tagli alla cultura: sotto accusa la legge di riforma Bondi, la quale depenna la clausola di autonomia alla Scala di Milano. Lissner, nonostante le accuse, ha dato la sua disponibilità a trattare con il Ministro Bondi. Rivisiteranno insieme durante la prossima settimana le norme del disegno di legge.
Il suddetto decreto concede autonomia speciale ai teatri con bilanci attivi da almeno di tre anni.

Nel tentativo di combattere i continui tagli al fondo unico dello spettacolo (FUS) sarà presente la prossima settimana per discutere il regolamento e avviare le trattattive per dare concretamente, anche se non pienamente, un autonomia alla Scala, così come a Santa Cecilia e ai teatri con bilancio attivo da tre anni. La clausola non è stata ancora formalizzata nel decreto, in particolare a causa delle tensioni con altri sovrintendenti e con i sindacati.

L'appello del sovrintendente della Scala è diretto alla concretezza dei fatti: minore il tempo di abbozzo, maggiore la possibilità che il ddl diventi legge in ottobre. Inoltre, ribadisce che tagliare questi fondi significa uno schiaffo alla cultura, rinunciare ad essa. Un'accusa pesante, ma giustificata, se si pensa che la nostra cultura, quella italiana, viaggia verso la privatizzazione. La cultura, invece, è e deve essere un diritto pubblico e democratico e non si può concepirlo altrimenti. La Scala, purtroppo, è sostenuta dallo stato in maniera irrisoria e non è lontana la possibiltà di una privatizzazione.



di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






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