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Psicologia delle emergenze, un gruppo di ricerca al lavoro. Per partecipare basta un clic

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incendio

Negli ultimi anni si sta assistendo a sempre più frequenti situazioni di crisi; ai disastri naturali (ad es. terremoti o alluvioni) dovuti alle caratteristiche geografiche del territorio italiano, si aggiungono eventi connessi con l’azione umana come ad esempio incendi.

La ricerca ha evidenziato che, al contrario di quanto si potrebbe intuitivamente pensare, le caratteristiche di personalità non sono fattori predittivi del comportamento in una situazione di emergenza, ad esempio chi è razionale e sicuro di sé potrebbe reagire in maniera del tutto confusa e caotica. Dalle ricerche emerge inoltre che, in situazioni di emergenza, le persone si comportano in modi molto diversi: fuga, attaccamento alle proprie cose, indifferenza, comportamenti d’aiuto sono solo alcuni di essi.

Il gruppo di ricerca sulla Psicologia dell’Emergenze dell’Università di Bologna, coordinato dal Prof. Pietrantoni Luca sta partecipando ad un Progetto Europeo, BeSeCu Project, sul comportamento umano nelle situazioni di emergenza. BeSeCu è l’acronimo di tre parole inglesi che significano Comportamento, Sicurezza e Cultura. L’obiettivo del progetto è conoscere l’esperienza dei superstiti coinvolti in situazione do crisi per migliorare la comunicazione tra soccorritori e vittime e l’efficienza dell’intervento da parte degli operatori dell’emergenza.

In questa fase del progetto si stanno cercando dei volontari disposti a partecipare alla ricerca in maniera completamente anonima. È necessario essere maggiorenne ed avere sperimentato nell’arco degli ultimi 10 anni uno dei seguenti eventi: incendio in casa o in un edificio pubblico, un’evacuazione da un edificio, un terremoto, un’alluvione o un attacco terroristico.

Perché partecipare? Prima di tutto perché la ricerca può dar origine ad implicazioni pratiche sia a livello di prevenzione/formazione di cittadini e soccorritori che di miglioramento della sicurezza della comunità intera. Un ulteriore non trascurabile aspetto è che il progetto cerca di coniugare la dimensione “locale” ad una più “globale”: le esperienze di persone coinvolte in eventi accaduti sul territorio verranno infatti confrontate con quelle di persone che vivono in altre regioni italiane ed in diversi paesi europei. La ricerca si sta infatti svolgendo, oltre che in Italia, in sette nazioni, quali Germania, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Turchia.

Come contribuire a questo progetto? È molto semplice, basta collegarsi al sito web www.besecu.de e compilare online il questionario per survivors (vittime) di situazioni di emergenza sviluppato dal gruppo di ricerca oppure contattare il Prof. Luca Pietrantoni dell’Università di Bologna telefonicamente (0512091610 o 3386729994) o via email (luca.pietrantoni@unibo.it).


da Gruppo di ricerca sulla Psicologia dell’Emergenze
Università di Bologna

da Gruppo di ricerca sulla Psicologia dell’Emergenze
Università di Bologna





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