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Il vescovo cinese Jia Ziguo è di nuovo libero

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E' stato liberato ieri il vescovo cattolico cinese, Jia Zhiguo,arrestato nel marzo scorso dalle autorità di Pechino, poichè non riconosciuto dal governo cinese.


 

Per ben 15 mesi è stato prigioniero: segregato in una stanza e sottoposto a pressioni di tipo politico-personali, è ora di nuovo in libertà ed ha già officiato messa presso una comunità cattolica nella regione di Hebei: comunità dove risiede, la quale vive la fede in cladestinità.

Non è la prima volta che gli accade, ma fortunatamente è stato sempre rilasciato. Pechino vuole che il vescovo lasci la chiesa ufficiale cattolica per la chiesa non riconosciuta cinese. Il Monsignore non ha aderito nonostante le pressioni del governo cinese, quest'ultimo non gradisce la presenza di una potenza straniera in terra propria: il vaticano.

Zhiguo non è l'unico a farne le spese, ma vi sono già stati nel mirino del governo cinese altri vescovi: Giacomo Su Zhimini nel 1996 e Cosma Shi Enxiang nel 2001. L'arresto di Zhiguo è la riconferma che in Cina le persecuzioni verso gli uomini di fede non sono ancora terminate.

Alcune fonti tra le quali AsiaNews affermano che l'ultimo arresto è mirato a colpire i tentativi del Vaticano verso la riconciliazione tra Chiesa ufficiale e quella semi-clandestina dell'Hebei, la quale detiene la più alta concentrazione di cattolici. L'operazione era in corso grazie alla collaborazione tra lo stesso Zhiguo e monsignor Jang Taouran vescovo ufficiale della regione di Hebei. L'organizzazione del piano pastorale è stata interrotta dall'intevento della polizia cinese. Data la sua resistenza a sottoscrivere l’adesione, la polizia ha deriso il vescovo, dicendo che il governo metterà un altro vescovo al suo posto e che per lui "è tempo di andare in pensione, dato che è malato".



di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






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