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Istat: nel 2010 gli italiani poveri sono 7 milioni

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L'Istat conferma che in Italia i poveri sono 7 milioni e che il divario tra Nord e Sud del paese è alto.
 

Mentre al Nord le famiglie in condizioni di povertà sono il 4,9%, al Sud la percentuale di povertà è molto più alta il 22,7%.

Se consideriamo che nel 2009, le famiglie in condizioni di povertà relativa erano 2 milioni e 657 mila, ossia il 10,8% dei nuclei familiari, nel 2010 si parla di 7 milioni 810 mila individui poveri, pari al 13,1% dell'intera popolazione. Si riconferma quindi l'alta incidenza di povertà del 2008 nel Mezzogiorno.

Il rapporto dell'Istat uscito il 15 luglio afferma che le famiglie che vivono in stato di povertà relativa superano i 2 milioni e mezzo, mentre i poveri sono più di 7 milioni.

La punta più alta di povertà si tocca al Sud, in Calabria in particolare, dove si raggiunge una percentuale del 27,4%, mentre la regione dove la povertà è meno evidente la si riscontra al Centro-Nord, in Emilia Romagna dove la percentuale è solo del 4,1%.

L'Istat ha valutato anche la relazione tra povertà e studio: il titolo di studio diminuisce all'aumentare della povertà, ma anche se aumenta il nucleo familiare.

Inoltre l'Istat spiega anche che vi sono delle famiglie italiane “quasi povere”, circa il 7,5%, e che anche le famiglie non povere rischiano di cadere in povertà ovvero laddove nelle famiglie la spesa è superiore o equivalente alle entrate che conduce immancabilmente sul limite della soglia di povertà.

Le persone più a rischio povertà sono i giovani a causa del calo dell'occupazione giovanile che arriva fino all'80% e tocca in particolare coloro che vivono ancora nella famiglia d'origine. Gli ammortizzatori sociali che hanno alleviato la crisi economica delle famiglie sono stati in primis le famiglie di origine per i giovani, mentre la cassa integrazione per le famiglie più avanti con gli anni.



di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






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