SEI IN > VIVERE ITALIA > ATTUALITà

Golfo del Messico: il tappo non basta, il governo USA esige nuovi test

2' di lettura 952

marea nera

L'incidente petrolifero del Golfo del Messico, il più grande nella storia statunitense, pare non si sia ancora fermato: gli ingegneri che lavorano incessantemente sul campo hanno rilevato una nuova fuga di petrolio vicino al pozzo danneggiato. La causa probabilmente il “blowout protector”, così gli americani definiscono il tappo, che non è riuscito a fermare l'ondata nera in mare.
 

Il disastro petrolifero continua a far danni. Danni a livello economico, ma soprattutto a livello ambientale. Senza dimenticare l'effetto negativo sulla popolarità di Barack Obama. I danni subiti dalle cinque regioni che si affacciano sul Golfo sono ormai indelebili.

Il tappo non ha funzionato o almeno così pare, stando alle affermazioni rilasciate dalla British Petroleum, società che ha provocato l'incidente. Robert Wine, portavoce della BP ha affermato che i loro ingegneri stanno elaborando i dati e il team convocato dal Governo sta controllando le informazioni. Il risultato è che, probabilmente, la nuova fuoriuscita provenga da un altro pozzo.

L'incaricato per le operazioni di bonifica, l'ex ammiraglio della Guardia costiera Thed Allen, pretende dal direttore generale della BP un dettagliato rapporto a riguardo: lo esplicita in una lettera dove si sottolinea la “nuova perdita” e “anomalie non ancora accertate alla testa del pozzo”. Allen invita la società petrolifera ad inviargli al più presto al procedura per l'apertura della valvola, se la fuga del greggio sarà riconfermata e soprattutto effettuare al più presto nuovi test. “Se la notizia fosse vera – dice Wine – la valvola verrebbe aperta e il greggio scorrerebbe fuori verso le imbarcazioni di supporto”.

L'augurio è che sia un falso allarme. La British Petroleum ha già speso cifre considerevoli (quasi quattro miliardi di dollari) e la fuoriuscita degli idrocarburi ormai va avanti da circa 3 mesi. Obama e il premier inglese si incontreranno alla Casa Bianca per discutere per l'ennesima volta su come fermare la marea nera nel Golfo del Messico: un disastro del quale non ci dimenticheremo facilmente.



di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






logoEV