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Crisi economica e concerti pop estivi

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Forse a causa della crisi economica o forse a causa di biglietti troppo cari i concerti pop estivi sono risultati un vero flop di presenze.

Mario Luzzatto Fegiz, decano dei critici musicali afferma, a parte Marco Mengoni che «raccoglie tra i 1.800 e i 2.000 spettatori a sera», tutti i concerti degli altri artisti lanciati dai vari talent show televisivi sono uno sfacelo. «Vanno male Noemi, Emma Marrone, Pierdavide Carone». Parliamo di poche centinaia di persone a concerto.
Anche il dopo Sanremo sembra tutt’altro che roseo. «Il vincitore Valerio Scanu va male e Irene Grandi fa una media di 400 paganti a spettacolo». Anche i big però sembrano sentire la crisi « Eros Ramazzotti fa una media di 3.500 paganti. Elisa è in netta diminuzione e persino Fiorello ha perso una bella fetta di pubblico». Difficile dire se la colpa sia della crisi economica o della crisi artistica delle proposte di quest’estate.
A pagare lo scotto sono stati il grande Stevie Wonder (6.000 paganti all’Arena di Verona, ma l’organizzatore sostiene ce ne fossero oltre 7mila) e Rod Stewart (5.000 paganti, sempre a Verona). A dimostrazione che la crisi c’è ed è profonda, Fegiz cita anche gli U2, cioè una delle rockband più amate in Italia. «Le prevendite per il loro concerto di Torino non sono esaltanti».
C’è un moltiplicarsi delle feste di piazza, «Eventi» che fanno il pieno di gente (non pagante) e che fanno lievitare i numeri. In quest’estate così nera, chi regge la crisi? Secondo Fegiz, «Ligabue, Allevi, Bollani e il duo Dalla-De Gregori».



di Giacomo Campanile
redazione@vivereroma.org





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