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Germania: tragedia alla Love Parade di Duisburg con 19 morti e oltre 500 feriti

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folla

Un bilancio pesantissimo di 19 morti e oltre 500 feriti, di cui molti gravi, è quello dovuto all'incontenibile assembramento creatosi all'ingresso della Love Parade a Duisburg. Tra i morti, una ragazza italiana.

Una folla di circa un milione e mezzo di persone si è riversata su Duisburg sabato 24 luglio per partecipare alla "Love Parade", tradizionale manifestazione contro le discriminazioni sessuali e raduno di musica techno, che dal 1989 si tiene ogni anno in Germania.


Nel pomeriggio di sabato scorso, mentre decine di migliaia di giovani si accalcavano per raggiungere l'area principale della manifestazione, nello scalo merci dismesso della città di Duisburg, qualcosa deve non aver funzionato se all'improvviso, e proprio all'interno di un tunnel, la folla è rimasta intrappolata, scatenando un vero e proprio attacco di panico collettivo che ha portato alla morte, per schiacciamento e soffocamento, di 19 persone e al ferimento di oltre 500, in quello che sembra un bollettino di guerra. Tra le vittime anche una giovane studentessa italiana Giulia Minola, di Brescia, mentre la sua compagna è rimasta ferita.

Doveva essere un viaggio di divertimento in giro per l'Europa, quello di Giulia, si è interrotto invece a Duisburg nel modo più tragico.

Le ragioni della tragedia rimangono ancora tutte da chiarire, anche se va rilevato come il luogo dove si è consumato il dramma consista in una specie di "imbuto": un tunnel senza vie di uscita e troppo stretto e lungo per accogliere il passaggio di tutte quelle persone. Contrariamente alle edizioni precedenti, infatti, l'edizione 2010 della Love Parade si è svolta in un luogo recintato e non aperto, a cui si accedeva attraverso un'unica via d'ingresso, e di uscita, sormontata per lo più da grandi ponti che hanno creato pericolosissimi tunnel.

Nella calca imponente e incontenibile, che si è venuta a creare attorno alle 17 di sabato, è scattato un improvviso quanto fulmineo attacco di panico, dovuto all'impossibilità per le persone di avanzare anche solo di pochi metri. Molti giovani, a quanto pare, sono stati fermati dalla polizia all'uscita del tunnel, per evitare un eccesso di sovraffollamento nell'area della manifestazione, dove si trovava il palco principale. Questo, tuttavia, ha peggiorato la situazione, creando un vero e proprio muro umano che ha impedito il defluire regolare delle persone, mentre i partecipanti che stavano sopraggiungendo premevano sempre di più, per uscire dal tunnel, contro coloro che erano rimasti fermi. Un attimo soltanto e quella che doveva essere un festa all'insegna dell'amore e dell'amicizia si è trasformata in un incubo di morte e dolore.

Molti giovani hanno trovato scampo arrampicandosi sulle scalette e lungo le scarpate ai lati della strada, appena fuori dal tunnel della morte. Per altri non c'è stato niente da fare.

Sono scoppiate polemiche furibonde nei confronti della polizia, dell'amministrazione di Duisburg e degli organizzatori dell'evento, accusati di negligenza e di non aver saputo prevedere un afflusso così ingente di persone, tenuto conto anche delle numerose partecipazioni alle edizioni precedenti della Love Parade. Gli organizzatori sono stati duramente contestati per aver recintato l'area della manifestazione e soprattutto per aver previsto un'unica via di ingresso e di uscita, per lo più all'interno di tunnel lunghi e senza vie secondarie di fuga.

Nonostante la tragedia, la manifestazione, con i concerti, i balli e la musica sparata a tutto volume ha continuato a proseguire fino alla fine, senza che il pubblico, già nel parterre, o comunque all'oscuro della vicenda, venisse informato di alcunché, per ragioni di ordine pubblico, per evitare che si ripetessero ulteriori e pericolosi attacchi di panico, così come hanno spiegato dagli organizzatori.

Nell'attesa di fare chiarezza sulla vicenda, gli organizzatori della Love Parade hanno espresso, anche attraverso il sito internet della manifestazione, il loro cordoglio per le vittime e i loro parenti e hanno dichiarato che la manifestazione non si farà più. Messaggi di cordoglio sono stati espressi dal premier tedesco Angela Merkel, che si è detta sconvolta dalla tragedia, e da Papa Benedetto XVI che all'Angelus ha rivolto il suo pensiero e le sue preghiere alle giovani vittime e alle loro famiglie, con un messaggio anche in tedesco.





di Valeria Bellagamba
redazione@viveresenigallia.it





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