Aumentano le visite nei 419 musei statali: il Mibac è entusiasta

Il Ministero dei Beni Artistici e Culturali ha confermato il 29 luglio che il trend negativo degli anni scorsi è stato finalmente invertito nel primo semestre del 2010 grazie ad una efficiente strategia di comunicazione. Il ministero è riuscito a riportare visitatori italiani e stranieri a godere della bellezza del patrimonio culturale italiano, dove l’Italia costituisce il primo paese al mondo per numero di siti tutelati dall’Unesco.
Nel 2010 vi è stato un aumento di visitatori nei siti d’arte e nei musei archeologici dello stato del 12,2% rispetto al 2009 con un totale di più di 18 mila visitatori: tutto grazie a nuove misure prese dalla direzione generale volta a valorizzare il grande patrimonio culturale italiano in Italia e nel mondo che da anni era in passivo.
“Le nuove strategie intraprese dal ministero – spiega Mario Resca, direttore generale del Mibac – sono rivolte a far si che i musei diventino una abitudine culturale degli italiani e non solo e sono state attuate in obbiettivi raggiungibili in 3 anni”. Resca in qualità di manager ha tentato di svolgere una valorizzazione del patrimonio culturale d’Italia attraverso campagne di comunicazione, orari di visita allungati, attività internazionali per promuovere la cultura italiana all’estero, accordi con i nuovi canali di comunicazione come Google, Twitter, Facebook e promozione del turismo estero in Italia grazie alle reti televisive straniere come CNN, Al Jazera, Tele Cinco.
“Il bilancio già all’inizio di questo semestre – prosegue - è da ritenersi positivo e la percentuale del 6,4 su 12,2% deriva dall’incasso dei biglietti venduti e inverte il trend negativo del 2009”. Inoltre, dopo anni di proroghe, il Mibac riapre i bandi di gara per 70 musei.
Il programma dei prossimi eventi, in accordo con il direttivo del governo, è già stato programmato e copre fino al 2013.
Resca ha evidenziato che i tagli alla finanziaria hanno inciso sui fondi alle risorse dei beni culturali, ma per risollevare le sotri di un patrimonio italiano di inestimabile valore culturale è necessario cambiare le priorità: “Non solo tutelare, ma anche investire: pecca degli ultimi anni”.
Le linee guida su cui si è lavorato è dare autonomia amministrativa ai musei, responsabilizzarli, migliorare la gestione, ma soprattutto far si che il prezzo dei biglietti diventi un importante strumento di sviluppo e a tal fine diventerà gratuito fino i 18 anni e dopo i 60.
”Anche il digitale terrestre e il web avranno un importante ruolo nella creazione di un canale dedicato interamente alla cultura che costituisce – suggerisce Resca – l’identità del nostro paese”.
Vittorio Sgarbi è intervenuto all’evento ed ha confermato le parole del direttore Resca e a parlato a favore del mantenimento dei patrimoni culturali e ambientali, quest’ultimi hanno recentemente fatto molto discutere si pensi al caso delle pale eoliche che deturpano i paesaggi di intere regioni. Sgarbi sostiene in particolare che la tutela e la valorizzazione dei luoghi come delle opere d’arte vadano di pari passo, poiché “è più difficile valorizzare qualcosa che è stato deturpato”. Ha, inoltre, aggiunto che le televisioni nazionali, sia pubbliche che private, debbano dare spazio anche a notizie culturali.
Il 25 settembre si terrà una campagna a favore della valorizzazione della cultura – interviene ancora Resca – dal titolo “Spegnete la tv per due giorni e andate ai musei”, dove si tenterà di valorizzare la cultura italiana e di far si che “l’arte sia uno strumento democratico”.
Il sottosegretario, Francesco Maria Giro, ha concluso il dibattito affermando i progressi del ministero oggi: un ministero che parla inglese, usa la comunicazione e il web. Un ministero che usa il buon senso e la logica per amministrare il patrimonio culturale italiano e che mira a far riflettere il governo sull’importanza del patrimonio culturale italiano per attirare non solo fondi, ma anche nuove strategie future.

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