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Aumento dei pedaggi autostradali: il Consiglio di Stato dà ragione al TAR, bloccati

Il 3 agosto il Consiglio di Stato ha confermato che i pedaggi autostradali non aumenteranno. La decisione era stata presa dal Tar del Lazio il 29 luglio scorso, ma è stata confermata solo martedì.
Il Tribunale amministrativo che ha fermato il decreto del Governo che il 25 giugno ha disposto l'introduzione facoltativa, a partire da luglio, del pedaggio sui raccordi e le autostrade gestite unicamente dall'Anas e aumenti dal 1,5 al 2% ed in particolari casi fino al 5% . Ciò a causa dell'aumento dei canoni Anas: canoni che possono ripercuotersi sugli utenti.
Il dibattito sui pedaggi non è ancora volto al termine: il Consiglio di Stato discuterà sul da farsi il 31 agosto ad un'udienza indetta per la il congelamento del decreto sui pedaggi da parte del Tar del Lazio.
Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha confessato, dopo questa piccola vittoria, che l'Anas dovrà adeguarsi alla decisione del Tar poichè confermata dal Consiglio di Stato. Zingaretti – prosegue - “bisogna diminuire i pedaggi, perché chi amministra la cosa pubblica deve rispettare la legge senza atteggiamenti servili con i potenti e lassisti con le persone normali”
Lo stesso presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha aggiunto che gli aumenti ai pedaggi introdotti a partire dal 3 agosto sono da considerarsi illegali e se le tariffe attuali non verranno riportate ai Valori precedenti ci sarà reato e danno agli utenti.
La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, si ritiene soddisfatta della decisone presa dal Consiglio di Stato. "La Regione – prosegue la Polverini - ha fortemente sostenuto la Provincia di Roma contro un aumento ingiusto dei pedaggi, soprattutto per i tanti pendolari del Lazio. Starà all'Anas adeguarsi ai pronunciamenti della magistratura amministrativa”.
Con questa azione di stop all'aumento dei pedaggi né turisti, né pendolari subiranno gli aumenti dell'Anas nel prossimo futuro anche se, dopo la sospensione del decreto che aumentava i prezzi, il risultato è che i pendolari e i turisti ancora pagano la maggiorazione. I gestori delle infrastrutture (Anas e Autostrade) hanno spiegato che il ritorno alla vecchia tariffa sarà attuato solo dopo la notifica dell'ordinanza e intanto i malcapitati dovranno pagare il triste aumento.

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