SEI IN > VIVERE ITALIA > POLITICA

Sempre più duro lo scontro tra Quirinale e PdL. Napolitano: chiedano l'impeachement

3' di lettura 900

giorgio napolitano

In una durissima nota il Capo dello Stato ha replicato all'intervista rilasciata dall'Onorevole Bianconi a Il Giornale dove accusava Napolitano di tradire sostanzialemnte la Costituzione.

La situazione politica italiana ristagna con il caldo di Agosto. Fino alla riapertura delle Camere, a settembre, non sapremo se il Governo Berlusconi potrà continuare a contare sull'appoggio dei finiani di Futuro e Libertà, come più volte garantito dal Presidente della Camera "a patto che il Governo faccia ciò che è previsto nel programma" o se il premier dovrà rassegnare le dimissioni.

Il mondo politico sembra dare per scontato che Berlusconi non voglia sottostare al "ricatto" di Fini e sia pronto a rassegnare le dimissioni. Ed è su quello che succederà dopo il mondo politico si sta scontrando in questi giorni.

Da un lato Lega e PdL, forti dei sondaggi favorevoli chiedono a gran voce le elezioni anticipate, dicendo no ad ogni forma di governo tecnico o di garanzia.

Il Capo dello Stato invece ribadisce che solo la Costituzione da la prerogativa di sciolgiere le camere ed indire nuove elezioni, concordando inoltre sul fatto che esistono solo governi politici e non governi tecnici. Ed è su questo punto che si inserisce l'intervista del Giornale a Maurizio Bianconi, vice - presidente del gruppo dei deputati del PDL, che accusa Napolitano di tradire la volontà degli elettori e la costituzione. Dopo le elezioni Napolitano diede l'incarico di formare il governo a Berlusconi riducendo di molto le classiche consultazioni perché il nome era nella scheda e quindi la scelta era già stata fatta dagli elettori. Questo - per Bianconi - vuol dire che prendere in considerazione l'idea di formare altri governi sia una palese contraddizione.

Napolitano reagisce con rabbia: "se egli (Bianconi - ndr) fosse convinto delle sue ragioni avrebbe il dovere di assumere iniziative ai sensi dell'articolo 90 e relative norme di attuazione. Altrimenti le sue resteranno solo gratuite insinuazioni e indebite pressioni, al pari di altre interpretazioni arbitrarie delle posizioni del Presidente della Repubblica e di conseguenti processi alle intenzioni".

La Carta Costituzionale prevede che i parlamentari non abbiano vincoli di mandato e che prima di sciogliere le camere il Presidente cerchi di formare un nuovo governo, su questo non c'è dubbio. Ma è anche vero che gli elettori hanno fatto una scelta e che, se non "istituzionalmente", almeno "politicamente" non la si può stravolgere.

Le opposizioni, il PD in particolare, chiedono però che il volere degli italiani non sia "ignorato" andando a votare con l'attuale legge elettorale, che non prevede le preferenze e di fatto elegge un Parlamento di nominati. Per questo - e perché i sondaggi non li favoriscono particolarmente - prima delle elezioni chiedono un governo che possa modificare la legge elettorale. Senza però specificare come questa legge debba essere modificata.



di Michele Pinto
vivere.me/michelepinto






logoEV